L’ultimo – l’ennesimo – incidente mortale sulla Flaminia tra Terni e Spoleto, quello di venerdì in cui è morto l’imprenditore ternano Tarquinio Amati (oggi alle 15 a Montefranco si terranno i suoi funerali) riapre il dibattito sulla pericolosità di quel tratto di strada a due corsie e più in generale del collegamento viario tra la città dell’acciaio e quella del Festival.
Ad intervenire è l’onorevole di Forza Italia Raffaele Nevi, che annuncia che porterà la questione all’attenzione del Governo.
“Lo spaventoso incidente che ha provocato la morte di un noto imprenditore ternano, alla cui famiglia invio le mie più sentite condoglianze, – evidenzia il deputato ternano – riporta alla ribalta della cronaca la pericolosità di un tratto di strada per il quale mi batto da anni nelle sedi Istituzionali dove sono stato impegnato. Occorre non perdere più tempo e dare vita ad una iniziativa politica forte che possa far capire bene al Ministero e Anas quanto sia importante intervenire sulla SS3 nel tratto Terni – Spoleto. Ci sono già progetti fatti e depositati ma è mancata la volontà politica del Governo PD a realizzarla. Ora c’è un nuovo Governo e bisogna agire immediatamente. Annuncio che nei prossimi giorni sensibilizzerò i responsabili dell’Anas, sia a livello di compartimento che a livello di Direzione generale, e chiederò al nostro capogruppo in commissione Trasporti, On. Diego Sozzani, di aiutarmi a far capire che è necessaria una soluzione per questo tratto di strada che rappresenta anche una strozzatura che impedisce il collegamento della nuova Civitanova-Foligno con la E-45 e lo snodo di Orte.
Annuncio anche – prosegue Nevi – che sto lavorando ad un convegno in cui inviterò i due sindaci di Terni e Spoleto con tecnici qualificati ed esponenti nazionali per approfondire un tema ancora troppo poco dibattuto. La strategicità del tratto Spoleto/Terni rispetto al corridoio est ovest di collegamento dell’Adriatico con Roma di cui a mio avviso si deve far carico l’intera Regione Umbria”.
(foto di repertorio)