“Mi prendo tutta la responsabilità di questo gesto” – così il Presidente della Ternana, Stefano Ranucci ha commentato la decisione di ammainare la bandiera del Coni dallo stadio Libero Liberati nell’ambito della presentazione ufficiale della squadra che disputerà il campionato di LegaPro, lasciando solo il tricolore e la bandiera rossoverde. Un fatto decisamente clamoroso che però fa ben comprendere quale sia lo stato d’animo della dirigenza e dei tifosi ternani.
Precisiamo che nessuno dei dirigenti rossoverdi ha messo in discussione il fatto che la retrocessione è avvenuta di fatto sul campo, ma la battaglia legale che il collegio difensivo rossoverde (composto dagli avvocati Giotti, Proietti, Spasiano) sta portando avanti in tutte le sedi è importante non solo per la Ternana, ma per tutto il movimento calcistico nazionale, visto che l’applicazione quantomeno anomala dei regolamenti e la creazione di nuove procedure ‘ad hoc’ potrebbero mettere in seria discussione la credibilità degli organi preposti al controllo del regolare svolgimento degli eventi sportivi. Retrocessione sul campo sì, ma diritti negati no.
La Ternana, dunque, questa mattina, tramite i propri legali, ha depositato altre due istanze al Tar (una era stata formalizzata subito dopo la sentenza del Collegio di Garanzia): la prima per inficiare la sentenza del Collegio di Garanzia; la seconda per chiedere un risarcimento in denaro.
La prima questione è piuttosto complessa e potrebbe avere risvolti clamorosi, visto che i legali rossoverdi avrebbero trovato un ‘vizio di forma’ nella procedura che potrebbe annullare la sentenza stessa. La situazione è stata spiegata in termini tecnici dall’avvocato Massimo Proietti a margine della presentazione dei rossoverdi di ieri sera: “Secondo la nostra convinzione sono stati violati l’art. 2 del Codice di Giustizia Sportiva, il 101 del Codice di Procedura Civile, che è richiamato all’art. 273 del Codice di Diritto Amministrativo; per questo combinato disposto deve essere dichiarata la nullità della sentenza per mancanza di contraddittorio. In termini più semplici è stato negato il diritto alla difesa”.
Il caso si sarebbe verificato, secondo il collegio difensivo rossoverde, quando i giudici avrebbero trovato ulteriori elementi per l’inammissibilità del ricorso presentato dalla Ternana e avrebbero direttamente proceduto alla sentenza: a quel punto, secondo la difesa della Ternana, il giudice avrebbe avuto tre giorni di tempo per consentire alla difesa di produrre una documentazione per il contraddittorio, circostanza che, invece sarebbe stata negata con un’azione d’ufficio e unilaterale.
Difficile dire quali conseguenze possa avere una possibile vittoria della Ternana su questo fronte, visto che la sentenza potrebbe arrivare lunedì prossimo, ad appena due giorni dal primo match di LegaPro contro il Rimini. “La nostra battaglia legale finirà solo qualche minuto prima del fischio di inizio della partita” – ha sottolineato il patron Bandecchi – lasciando intendere che potrebbero esserci clamorosi sviluppi in tutta la vicenda.