Cinque misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti cittadini rumeni e moldavi, emesse con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione. Una cinquantina di furti, spesso commessi in serie grazie alle abili tecniche usate dai ladri. Dieci mesi di indagine, coronati ieri mattina con gli arresti dei 5, effettuati all’alba, su disposizione del Gip, Lidia Brutti.
Un’operazione condotta dalla polizia del capoluogo umbro, che è riuscita così a smantellare un sodalizio criminale che, a partire dal settembre 2017, aveva preso di mira con sistematicità biciclette, attrezzi da lavoro e da giardinaggio, elettrodomestici, generi alimentari e altra merce. Tutta refurtiva rubata in decine di garage condominiali, situati a Perugia, in particolare a Madonna Alta, e nella sua provincia, specificamente tra i comuni di Bastia Umbra, Foligno e Spoleto.
Le indagini
Le indagini, nella loro interezza, hanno portato all’arresto e al fermo di dieci persone in totale. Si tratta di uomini anche imparentati tra loro, provenienti dall’est Europa e tutti residenti nella zona della stazione di Fontivegge, a Perugia, tra via Sicilia e via Palermo, in case tra loro poco distanti. Le indagini come detto sono partite già nel 2017, nel mese di settembre, quando, come sottolineato dal Dottor Russo in conferenza stampa, i ladri “come delle cavallette razziavano alcuni garage della zona”. Obiettivi più semplici da forzare e colpire, e spesso ricchi di refurtiva.
Le denunce dei cittadini
La polizia ha dunque raccolto una serie di denunce, proprio a seguito dei furti in garage. Già lo scorso autunno, gli uomini della Squadra Mobile erano così riusciti a individuare un primo segmento di batteria del sodalizio, tanto da aver già emesso due fermi ad altrettanti soggetti (un rumeno e un lituano), per furto in abitazione aggravato e continuato e per ricettazione di due auto di media cilindrata (una Mazda e una Yaris, utilizzate anche per commettere altri furti nottetempo), poi restituite ai legittimi proprietari. In quell’occasione, la polizia aveva recuperato materiale rubato per un valore complessivo di 30mila euro, poi restituito a numerose famiglie umbre vittime dei furti.
Il filo rosso
Seguendo le indagini e individuando un filo rosso in esse, gli agenti della polizia di Perugia a febbraio hanno effettuato sette perquisizioni domiciliari, delegate dalla Procura della Repubblica, attraverso le quali si sono individuati i luoghi di stoccaggio della merce. In quella stessa occasione sono state sequestrate decine di attrezzi da lavoro e da giardinaggio per un valore complessivo di oltre 10mila euro.
Si è scoperto nelle indagini che i ladri avevano pianificato anche di ‘allargarsi’ nelle loro attività criminali, provando ad inviare una parte di refurtiva anche in Romania, utilizzando dei camion.
Gli arresti
Così ieri mattina, 22 giugno, all’alba, gli uomini della Squadra Mobile sezione “Antirapina” ha coronato i mesi di indagini con l’arresto dei 5: si tratta di C. D. e V. C. S. (rumeni classe 1980 e 1987) e di V. C., I. C. e M. C., tre moldavi rispettivamente di 23, 50 e 30 anni. Tutti e 5 avevano già precedenti, anche per reati minori, ed erano da tempo residenti a Perugia con regolare permesso di soggiorno. Nello specifico, si è scoperto che il 38enne, come confermato dal Dottor Felici questa mattina in conferenza stampa, era il capo maglia della banda. L’uomo di 50 anni invece è stato arrestato a Ravenna: si trovava in viaggio, per lavoro questa volta, con il suo camion nella città dell’Emilia Romagna.
Durante la conferenza stampa è intervenuto anche il Questore di Perugia, Giuseppe Bisogno, il quale ha precisato l’importanza della collaborazione con la Procura e l’autorità giudiziaria per la messa a segno dell’importante operazione.
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