Via libera al riconoscimento della Cassa integrazione straordinaria per gli operai della Ex Pozzi di Spoleto. Il ministero dello Sviluppo economico ha firmato nelle ultime ore la pratica di autorizzazione della proroga dell’ammortizzatore sociale, che era ferma da diverso tempo e che riguarda poco meno di 200 lavoratori. I tempi per l’effettiva erogazione, però, sono incerti. Spetta infatti ora all’Inps il pagamento.
Per gli operai, comunque, è una ottima notizia. Diverse famiglie sono infatti da tempo allo stremo. I dipendenti della Isotta Fraschini (il ramo alluminio), infatti, da 8 mesi non percepiscono più nulla. Leggermente migliore la situazione del ramo ghisa, la Ims: l’ultimo pagamento era stato infatti ad inizio marzo. Il provvedimento del Mise autorizza la Cigs fino all’11 ottobre. Giorno in cui è fissata la scadenza della procedura concordataria aperta davanti al Tribunale di Spoleto da anni e finora sempre rinviata per cercare di individuare possibili acquirenti della ex Pozzi.
Soddisfatto per il provvedimento del ministero è il parlamentare della Lega Virginio Caparvi: “Finalmente dalle parole ai fatti. Il Governo Conte ha sbloccato la cassa integrazione straordinaria per i 200 dipendenti della Isotta Fraschini di Spoleto da mesi costretti all’incertezza più totale oltre che costretti a sopravvivere senza stipendio. L’iter è stato lungo ed operoso ma alla fine è il risultato ciò che conta. Il mio contributo è arrivato in corso d’opera quando il documento era già stato redatto, dunque non ho alcuna intenzione di intestarmene il merito. Ho prestato il mio ruolo informativo facendomi umilmente portavoce di un grande disagio che hanno vissuto e vivono tuttora gli operai della Ex Pozzi. Ringrazio per l’interlocuzione puntuale ed attenta Adolfo Pierotti della Fim Cisl Umbria che si è adoperato da mesi in questa vicenda”. In realtà, ovviamente, la vertenza è stata portata avanti come sempre in modo unitario da tutti i sindacati.
“Difronte a certe urgenze – prosegue Caparvi – la prudenza e la cooperazione tra forze sociali e politica sono fondamentali. Ovvio che, purtroppo, si tratta di un palliativo e la soluzione definitiva può arrivare grazie ad un imprenditore che sappia far tornare grande una realtà che si è sempre distinta per la qualità della propria produzione. Rimaniamo vigili sugli eventuali sviluppi futuri”.