L’inchiesta è partita da Isernia toccando varie parti d’Italia ma la “mente” della presunta truffa era un imprenditore umbro, già noto per reati tributari e societari. E la svolta è arrivata nelle ultime ore, con la Guardia di finanza di Isernia, con il coordinamento della procura della Repubblica locale, che ha proceduto al sequestro di beni a seguito della truffa che sarebbe stata perpetrata ai danni di soci di una società per azioni. Nella circostanza sono stati notificati tre avvisi di garanzia nei confronti di due imprenditori ed un professionista.
La truffa, secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, sarebbe stata architettata da un imprenditore umbro, già sottoposto a misure cautelari e condannato per reati tributari, reati societari, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e trasferimento illecito di valori, individuato quale “dominus” in diverse truffe milionarie ai danni dello Stato per centinaia di milioni di euro.
Il progetto delittuoso si è poi perfezionato, ritengono gli inquirenti, con il coinvolgimento di imprenditori ed intermediari finanziari operanti in Umbria, Friuli Venezia Giulia, Puglia ed Emilia Romagna.
Il reato di truffa (art. 640 codice penale) sarebbe stato realizzato mediante la falsa documentazione bancaria di un realizzando finanziamento a favore dell’acquirente il pacchetto azionario, stimato in oltre un milione di euro, predisponendo una particolare transazione azionaria “contro-garanzia” che ha permesso l’acquisizione, da parte di uno degli indagati, dell’intero capitale sociale e dell’amministrazione unica della società, estromettendo i soci dalla piena titolarità delle quote societarie.
E’ stata accertata, inoltre, la falsità ideologica della documentazione bancaria prodotta a sostegno della transazione del capitale societario, garantita da titoli di credito senza copertura che ne hanno determinato il ricorso al precetto e, successivamente, il pignoramento dei certificati azionari.
In esecuzione del provvedimento giudiziario – eseguito sotto il costante e fondamentale coordinamento del dottor Paolo Albano, Procuratore Capo della Repubblica di Isernia – si è pervenuto al sequestro di beni mobili registrati e beni immobili nelle province di Isernia, Campobasso e Chieti, per un valore complessivo pari a circa 2 milioni di euro.
Le Fiamme Gialle di Isernia oltre, all’attività di polizia economica finanziaria finalizzata al contrasto di ogni forma di evasione fiscale, proseguono, nella fondamentale attività di Polizia Giudiziaria finalizzata al contrasto di illeciti finanziari, tributari e societari.