Con la morte di Domenico Bruschi, presidente della sezione di Montone dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, scompare l’ultimo partigiano combattente della guerra di Liberazione residente a Umbertide.
Nato nel 1925 in località Gaianello, nella frazione di Carpini del Comune di Montone, abitava da molti anni ad Umbertide, ma era sempre rimasto legato al suo territorio di origine. Ricevuta la cartolina precetto da parte della Repubblica Sociale Italiana, sfuggì all’arruolamento e, su sollecitazione di Bonuccio Bonucci, si unì alla Brigata proletaria d’urto San Faustino, entrando a far parte del “gruppo Capanne” guidato da Ruggero Puletti.
Durante la sua attività di partigiano prese parte alla battaglia di Montone del 6 maggio 1944, nel corso della quale Aldo Bologni restò ucciso. Tra gli incarichi che il suo gruppo fu chiamato a svolgere, vi fu anche quello di aiutare e proteggere il console degli Stati Uniti Walter W. Orebaugh, il quale, grazie al sostegno della Brigata, riuscì a raggiungere gli Alleati e a mettersi in salvo.
Dopo la Liberazione Domenico fu sempre attivo e presente nella vita democratica e civile. Animatore delle attività dell’ANPI, ha profuso le sue energie per incontrare i giovani e raccontare le esperienze e le storie che lo videro attore e protagonista. Egli però non era solo un testimone, ma nelle sue parole ricordava sempre l’importanza delle lotte fatte per conquistare la Libertà e raccomandava a tutti difendere strenuamente la democrazia e la giustizia sociale.
Figura esemplare, uomo onesto, lavoratore, di una umanità gentile e rara, ha contribuito al riscatto morale e alla liberazione dell’Italia dalla dittatura.