Firmato oggi a Roma il documento relativo all’attuazione delle misure economiche previste per l’area di crisi complessa Terni-Narni. Nella sede del Ministero allo Sviluppo Economico, il Viceministro, il vicepresidente della Regione Umbria, il commissario del Comune di Terni Antonino Cufalo, il sindaco di Narni e i rappresentanti dei Ministeri hanno siglato l’accordo programmatico.
È stato dunque formalizzato l’iter burocratico che porterà nell’area interessata una somma di investimenti mai avuti prima da risorse pubbliche. 612 milioni di euro per oltre 2000 posti di lavoro potenziali, sono i numeri che offre l’opportunità di accedere ai fondi governativi per la riconversione e la riqualificazione dell’industria ternana.
La fase della call era stata presentata lo scorso 19 febbraio dalla governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini e dall’assessore Fabio Paparelli, che avevano illustrato i potenziali benefici sul tessuto economico di Terni e Narni grazie alle 212 manifestazioni di interesse presentate da varie aziende.
Nell’occasione è stato ricordato che la Regione Umbria metterà sul tavolo 38 milioni 800 mila euro per finanziare il progetto. Di questi 9 milioni 800 mila saranno finalizzati agli investimenti delle Pmi, 4 milioni agli strumenti finanziari, due milioni alle Pmi innovative e start up, 6 milioni per l’efficienza energetica, 7 milioni per ricerca e sviluppo, 7,5 milioni per le politiche attive del lavoro, 1,6 milioni di euro per living lab, 350 mila euro per interventi per lo sviluppo del terziario e 550 mila euro per il Cofinanziamento dell’Accordo Alcantara. Alcantara spa, a valle della “Call”, ha infatti presentato la richiesta per l’attivazione di un Accordo di sviluppo (sostenuto da risorse Mise) per un investimento di 150 milioni di euro, di cui 141 milioni in investimenti materiali e 9 milioni in R&S, con la previsione di 173 nuovi occupati.
“Si entra nella fase operativa – sottolinea il vicepresidente della Regione – del progetto di riqualificazione e riconversione industriale di quest’area, fra quelle a maggior vocazione manifatturiera in Italia, che abbiamo definito e condiviso con la piena collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e che fa leva sul rafforzamento del sistema locale e imprenditoriale delle piccole e medie imprese nell’ottica della manifattura intelligente 4.0, la realizzazione delle infrastrutture, sulla ricerca e sullo sviluppo della chimica verde, il risanamento ambientale”.
“Da parte sua, la Regione Umbria – ricorda Paparelli – mette a disposizione per questa sfida oltre 38 milioni e 800mila di euro, ai quali si aggiungono circa 10 milioni per la piastra logistica Terni-Narni e 3 milioni per la bretella San Carlo. Oltre a queste risorse il Governo ha già garantito altri 20 milioni relativi alla legge 181/89; sono previsti poi 10 milioni per il programma Alcantara. Altre risorse aggiuntive saranno messe a disposizione, come prevede l’Accordo di programma, dai Ministeri delle Infrastrutture e trasporti, dell’Ambiente e dell’Istruzione, Università e ricerca. Ci sono tutte le condizioni – conclude il vicepresidente della Regione Umbria – per affrontare e risolvere le criticità che negli ultimi anni sono state causate dalla crisi economica e industriale che ha colpito il territorio e scrivere una nuova pagina positiva, a beneficio dell’intero sistema economico e sociale dell’Umbria”.