26 novembre 2017, derby dell’Umbria Ternana Unicusano-Perugia: uno degli eventi sportivi più attesi della stagione calcistica si giocherà solo in campo. Almeno è questa la notizia delle ultime ore, salvo smentite dei prossimi giorni, ma i tifosi biancorossi diserteranno il “Libero Liberati” di Terni per ‘protesta’.
Ma, la protesta, non è proprio contro la propria squadra, ma contro la Ternana che, a giudizio dei supporters perugini, nel cambio nome con Unicusano, avrebbe perso la sua identità storica e pertanto non sarebbe più meritevole di essere affrontata nel tradizionale ‘duello’ sugli spalti.
In sostanza, gli ultras del Perugia rinuncerebbero ai 1300 tagliandi messi loro a disposizione perché non riconoscono più nella denominazione Ternana Unicusano l’identità dei rossoverdi, accusati di ‘essersi venduti’ soltanto per rimanere in serie B, rinunciando alla tradizione e alla storia.
Ora, quanto ci sia di ‘valore ultras’ in queste valutazioni è difficile dirlo, ma rinunciare a seguire un derby come quello umbro è una decisione piuttosto forte, tanto che i tifosi rossoverdi avevano definito “farneticanti” le motivazioni addotte dai ‘cugini’ biancorossi: “Manifestiamo il più completo sdegno e disappunto per aver lasciato che il nome della propria squadra divenisse uno sponsor” – si legge in un comunicato del tifo organizzato biancorosso, al quale hanno replicato i tifosi della Ternana: “L’identità del movimento ultras sta lentamente scomparendo, cadendo sotto i colpi della repressione e delle nuove logiche del calcio moderno. Quello che però, ad oggi, non è ancora andato perduto è il legame tra il tifoso e lo stretto vincolo di appartenenza; l’attaccamento ai simboli della propria città, ai colori della maglia e al nome della squadra che sostiene e rappresenta.
Gli ultras e I tifosi tutti devono difendere questi valori o non possono definirsi tali, l’orgoglio e l’istinto di conservazione per la propria storia non può essere messo sul piatto di nessuna bilancia”.
Una schermaglia tutta ‘a colpi di comunicati stampa’, strano modo di comunicare per una categoria che vuole definirsi ‘ultras’.
Ultrà (depurando il termine da qualsiasi connotazione negativa e spregiativa che ha assunto nel corso degli anni) ha una radice latina, ultra, che significa al di là, più che, oltre; per estensione ultrà è il tifoso che appunto ‘tifa’ al di là di qualsiasi cosa accada alla propria squadra, tanto è l’amore che nutre verso di essa.
Un derby senza ultras non sarebbe un vero derby, perché la partita, come da tradizione, va ‘giocata’ anche sugli spalti.
Dove sono gli ultrà?