Ieri sera, 20 settembre, nella Sala del Complesso Monumentale di San Nicolò di Spoleto si è creato un vero e proprio incanto. Un pubblico numeroso (la sala era piena) si è emozionato all’ascolto di quello che il grande critico musicale Mario Bortolotto definisce il «compagno segreto» della musica moderna: il Lied.
Per Schubertiade, la serata dedicata alla musica liederistica nata circa dieci anni fa da un’idea di Michelangelo Zurletti, direttore artistico dello Sperimentale, il regista e attore Giorgio Bongiovanni ha letto lettere dello stesso Schubert ad amici e colleghi, dalle quale si apprendono cose molto più intime e importanti di quanto possano essere contenute nei trattati di storia della musica.
Il Lied ci si svela, a dirla ancora con Bortolotto, come un «continente di cui Schubert ha tracciato i confini, le terre vergini, la barriera delle giungle, lo hic sunt leones».
E così, tra un resoconto quotidiano e l’altro, l’atmosfera della serata spoletina si trasformava in vita quotidiana per poi sublimarsi nel canto e nella musica dei bravissimi giovani musicisti e cantanti dello Sperimentale: Maria Bagalà, Zdislava Bočková, Sara Intagliata, Noemi Umani e Daniela Nineva, accompagnate da Corrado Valvo al pianoforte, Rosario Pruiti al corno, Giacomo Poggiani al clarinetto.
E poi di nuovo il tenero, faticoso, a volte misero quotidiano di quelli che, come Schubert, nonostante nella immaginazione collettiva non possano essere vissuti che da grandi, ci si svelano profondamente umani.