Nuove opere d’arte vengono alla luce durante i lavori di rimozione delle macerie e messa in sicurezza delle chiese del centro storico di Norcia. Così, se nei giorni scorsi le operazioni in corso sulla parte absidale della basilica di San Benedetto hanno consentito di osservare meglio l’affresco nascosto scoperto dopo il crollo del 30 ottobre, ieri a venire alla luce è stata un’importante tela sepolta tra le macerie della chiesa del Crocifisso.
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Ad accorgersi dell’opera, raffigurante Sant’Agostino, è stato il personale che sta lavorando alla messa in sicurezza dell’edificio sacro crollato nella zona di Capolaterra. Il quadro, alto un metro e 50 e largo 1,20, è stato trovato tra i resti della chiesa. Immediatamente è stata avvertita la Soprintendenza archeologica, alle belle arti e paesaggio dell’Umbria, che monitora con attenzione tutti gli interventi in corso all’interno del cratere sismico ed a Norcia in particolare.
Al momento sono circa 5.300 le opere mobili – aveva spiegato la soprintendente regionale Marica Mercalli – recuperate e trasferite al deposito regionale dei beni culturali di Santo Chiodo di Spoleto. Molte sono in ottime condizioni, ma la dottoressa Mercalli aveva spiegato che ora, con il prosieguo degli interventi, arriveranno opere ed arredi sacri più danneggiati, sepolti dalle macerie. Come in effetti è avvenuto ieri per la tela di Sant’Agostino recuperata dalla chiesa del Crocifisso. Che ieri, però, non si è potuto trasferire subito a Spoleto. Così a prendersene cura, dopo che i vigili del fuoco hanno provveduto alla messa in sicurezza, sono stati i carabinieri della Compagnia di Norcia, guidati dal capitano Pasqualino Trotta. Sono stati infatti i militari dell’Arma a prendere la tela in consegna, custodendola per tutta la notte nei loro locali, in attesa del trasferimento, nella giornata odierna, al deposito regionale, dove verrà ‘curata’ e, insieme alle altre, restaurata.