Da lunedì scorso (4 settembre) alcuni dei rifugiati presenti a Gubbio per il progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) sono impegnati in lavori di volontariato in vari settori
A comunicarlo è il vicesindaco Rita Cecchetti che ha ricordato come il progetto Sprar, gestito per conto del Comune, dall’Associazione Temporanea di Scopo formata da Arcisolidarietà Ora d’Aria e dalle Cooperative Famiglia Nuova, Frontiera Lavoro e Perusia, coinvolge attualmente 20 migranti residenti nel territorio comunale.
“La finalità è l’integrazione sociale ed economica di soggetti già in protezione umanitaria internazionale – ha detto Cecchetti – Questi percorsi di integrazione partono dall’apprendimento della lingua italiana, per la quale i rifugiati frequentano ogni giorno un corso nella Biblioteca Sperelliana e poi possono prevedere corsi di formazione ed esperienze di volontariato e/o tirocinio per acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro”.
Alcuni dei rifugiati ospiti a Gubbio, dopo una specifica formazione, stanno svolgendo o hanno terminato tirocini formativi in aziende del territorio del settore commerciale, artigianale e dell’agricoltura. Altri stanno svolgendo a rotazione, esperienze di volontariato a favore del Comune: nelle scorse settimane sono state svolte attività di sistemazione di archivi e depositi, in collaborazione con i volontari del servizio civile e con personale comunale, mentre attualmente sono impegnati con il servizio ambiente nella ripulitura di parchi, strade ed aree verdi della città. Il programma d’azione prevede i seguenti interventi: Area parchi (Teatro Romano, Zona Vittorina, San Benedetto, Zona Shanghai, Zona San Pietro – Nassiriya, parco Ranghiasci); Area parcheggi (ex seminario, Teatro Romano, parcheggio del tennis, San Pietro, parcheggio dei giochi); Vie (via Parruccini dalla variante al Teatro Romano, via Beniamino Ubaldi compresa la coop, via Carducci, via San Lazzaro).
Nel progetto è prevista anche la pulizia intorno alle campane della raccolta vetro comunali che sono più di 300. Le attività di ripulitura coinvolgono in questo momento 3 volontari insieme a personale comunale. “Crediamo – conclude il vicesindaco – che questa sia la migliore risposta agli obiettivi di integrazione, dignità delle persone e utilità sociale“.