Comune di Terni contro Regione Umbria e la società Terni Biomassa, il prossima 24 ottobre il Tribunale Amministrativo ha fissato l’udienza del ricorso relativo al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale da parte della Regione a Terni Biomassa.
Questa mattina, dopo la camera di consiglio del Tar dell’Umbria, è arrivata la decisione sull’accoglimento del ricorso del Comune di Terni contro il rilascio dell’AIA del 22/03/2017, dopo una discussione incentrata sullo studio epidemiologico disposto dalla regione Umbria a marzo scorso e che potrebbe condurre alla definizione in via amministrativa della vicenda.
“Senza entrare nei contenuti di quanto accaduto e tantomeno voler anticipare alcuna conclusione – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – è innegabile che lo studio epidemiologico sia sempre di più elemento centrale in una vicenda incentrata sulla tutela dell’ambiente e della salute di questa città e che vede l’Amministrazione Comunale in prima linea su questo fronte”.
Una vicenda, quella della concessione di una nuova autorizzazione sulla quale il territorio si confronta in modo serrato, soprattutto grazie alla campagna di sensibilizzazione del Comitato No Inceneritori che, dai primi sussulti di poche decine di persone del 2014, oggi è in grado di promuovere un corteo di circa 5mila persone. Toni molto accesi c’erano stati tra lo stesso comitato e il primo cittadino di Terni che, di questo va dato atto, ha sempre sostenuto il no convinto del Comune nei confronti di nuovi permessi rilasciati da Perugia.
Il 23 marzo è arrivata invece la concessione regionale, un documento accompagnato da un rapporto istruttorio di 85 pagine di cui una trentina di prescrizioni. L’atto, datato 22 marzo, è stato pubblicato sul sito internet istituzionale dell’ente e contiene quattro prescrizioni aggiuntive oltre alla decina contenute nel rapporto istruttorio. Queste le prescrizioni aggiuntive: Comunicazione preventiva degli interventi di adeguamento; fasi critiche della gestione dell’impianto; dismissione dell’impianto e ripristino dei luoghi; altre prescrizioni generali relative ai controlli.
Dal Comune di Terni era subito arrivata una risposta secca: “La Regione, quindi, conclude di fatto l’iter per il rilascio dell’Aia all’impianto di Maratta malgrado le posizioni assunte in merito alla concessione dell’autorizzazione espresse in varie sedi dall’Amministrazione, i dubbi sollevati dal punto di vista ambientale e da quello igienico e sanitario, i pareri negativi manifestati e la necessità ripetuta di giungere ad avere un sistema di valutazione epidemiologico valido e condiviso per le analisi degli impianti” – valutazioni dalle quali si è poi deciso di ricorrere al Tar dell’Umbria.
Il 24 marzo, due giorni dopo la concessione dell’AIA, le reazioni politiche non sono mancate con l’intervento della Governatrice, Catiuscia Marini, che aveva ‘incenerito’ Di Girolamo rispondendo su Facebook alle intenzioni dichiarate del primo cittadino di ricorrere al Tar: “se il sindaco decide per il ricorso avrà i suoi motivi – ha tuonato la Marini – Peraltro Comune e Provincia di Terni avrebbero potuto agire in maniera più incisiva già in passato, nella Conferenza dei servizi che li vedeva protagonisti”.