Si sono aperte con la visita delle autorità al civico cimitero del capoluogo umbro per la deposizioni delle corone d’alloro sul Sacello ai caduti e sulle tombe delle Medaglie d’oro della Resistenza le cerimonie ufficiali per il 72esimo anniversario della Liberazione. Insieme al sindaco Romizi, questa mattina anche il Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, Valeria Cardinali, la consigliera Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia, il consigliere regionale Giacomo Leonelli. Presenti anche il Questore Messina, i consiglieri regionali Marco Vinicio Guasticchi e Silvano Rometti, il Vicesindaco Urbano Barelli e l’Assessore Cristiana Casaioli, i consiglieri comunali Mori, Tracchegiani e Perari.
Rifacendosi al presidente della Repubblica Mattarella, Romizi -di fronte alla lapide che, in Borgo XX Giugno, ricorda i patrioti fucilati dai nazi-fascisti- ha voluto ricordare coloro che con il loro impegno e sacrificio hanno ridato libertà e dignità al nostro Paese.
“Il 16 marzo scorso – ha detto Romizi – l’amministrazione comunale ha voluto conferire la cittadinanza onoraria di Perugia a Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz. Quel giorno, all’interno della Sala dei Notari, tutti noi presenti, soprattutto i ragazzi delle scuole, siamo stati presi per mano da Terracina e dall’amico di sempre Sami Modiano e accompagnati nella storia, avendo la possibilità di entrare nei fatti non solo con la ragione ma con i sentimenti. Ed è questo l’approdo più sicuro perché l’àncora del ricordo rimanga salda”.
Romizi ha quindi sottolineato quanto sia importante non dimenticare, soprattutto oggi che la memoria della resistenza appare sbiadita in molte fasce della popolazione, in particolare nei giovani.
“La domanda che si deve porre chi ricopre cariche pubbliche –ha detto ancora Romizi, ricordando i valori fondanti dell’Europa attuale- è proprio come evitare la dimenticanza, come ricordare alle giovani generazioni ciò che è accaduto, al fine di scongiurare fattivamente le derive preoccupanti verso cui ci stiamo dirigendo”.
La risposta nelle parole di Capitini citate dal sindaco stesso, che ha sottolineato come oggi più che mai sia importante riprendere l’educazione, la formazione morale, la trasformazione di una società che siamo noi a dover costruire, creandola poco a poco. Romizi ha quindi ricordato Primo Ciabatti –che ha definito figlio della nostra Perugia- e con lui tutti i giovani a cui oggi è dedicato il ricordo della Liberazione. Le cerimonie si sono poi concluse presso l’Ara Pacis di Via Masi, dove lo stesso Romizi ha deposto le corone d’alloro in ricordo dei caduti di tutte le guerre.