La siringa conficcata sulla suola della scarpetta da ginnastica. Così si è punto un bambino di nove anni mentre giocava al campetto sportivo di Case Nuove di Ponte della Pietra. La storia è stata raccontata dopo che la vicenda è trapelata nelle scorse ore e dalla frazione del comune di Perugia è arrivata al capoluogo come denuncia dello stato di degrado di un luogo dove giocano i bambini. “Voglio raccontarlo perché vengano presi provvedimenti”, ci spiega la madre del piccolo che qualche giorno fa lo ha portato di corsa in ospedale quando il ragazzino è rientrato a casa dolorante.
Anche il padre ferito. “Ma quando suo padre gli ha tolto la scarpa per vedere cosa avesse al piede anche lui si è punto con l’ago che era conficcato sotto la suola”. E così sia il padre che il bambino dovranno affrontare sei mesi di controlli per escludere il rischio di contagio attraverso l’ago. Tra sei settimane, tre mesi e sei mesi dovranno subire entrambi ulteriori prelievi di sangue perché i rischi ci sono e fanno paura. Hanno il nome dei test per escludere il contagio da Hiv, da epatite B ed epatite C, quelli che immediatamente sono stati eseguiti quando sono arrivati in pronto soccorso.
“E’ stato uno choc – racconta la madre – in un attimo capisci che sei a rischio e che tutto può succedere anche nel campetto sotto casa dove pensi che tuo figlio sia al sicuro. Il bambino è tornato a casa con il pollice del piede tutto maciullato da un ago infilato nella scarpa e si è ferito mentre giocava a pallone”. E ancora “qualche tempo fa, notando che comunque la zona dove questi bambini giocano non è tenuta come dovrebbe abbiamo dato noi stessi una pulita poi, il giorno dopo che è successo della siringa ci hanno detto che sotto un porticato lì dietro sono stati visti più volte soggetti ambigui. E’ allucinante che i tossicodipendenti vadano a bucarsi negli stessi posti dove possono andare a giocare i bambini”.