Si è svolta questa mattina (mercoledì 14 settembre) la conferenza stampa per illustrare la prima fase di attivazione dello SPRAR, sistema che regola le politiche di accoglienza e la gestione dei richiedenti asilo e rifiugiati, finalizzata a interventi di integrazione. Erano presenti il sindaco Filippo Mario Stirati, il vicesindaco Rita Cecchetti, il coordinatore della APS ‘Arcisolidarietà Ora d’Aria’ Carlo Di Somma e Barbara Pilati di Arci Perugia.
E’ previsto l’arrivo del primo gruppo di 6 persone, sulle 8 autorizzate per la prima fase, 2 pakistani e 6 afgani, nei prossimi giorni e saranno collocate a Cipolleto in una struttura idonea. In tutto, sono 40 gli arrivi programmati di maschi adulti, tra i 24 e i 25 anni, che andranno gradualmente a sostituirsi ai richiedenti asilo in prima accoglienza, trasferiti in altre strutture fuori del Comune di Gubbio.
Le altre abitazioni destinate al progetto SPRAR, dove progressivamente avverranno successivi inserimenti, si trovano in località Branca con 8 ospiti e in località Casamorcia, con 6 ospiti. I restanti 20 verranno coperti acquisendo la disponibilità di altre abitazioni, tra le quali anche quelle della Curia. E’ stata invece disdetta la struttura di Madonna del Ponte in Via del Borghetto, dove attualmente sono rimasti 3 ospiti, due dei quali hanno trovato lavoro e saranno trasferiti a breve.
“Inizia una fase nuova dell’accoglienza anche nel nostro Comune – ha spiegato Cecchetti – che peraltro ha sempre registrato numeri limitati. Con l’adesione al progetto SPRAR, anziché subire arrivi incontrollati assegnati in prima accoglienza dalla Prefettura, ci saranno migranti che hanno già avuto riconosciuto lo stato di rifugiati politici. Occorre avere una visione chiara e non enfatizzare strumentalmente episodi problematici isolati, come avvenuto nei giorni scorsi, creando allarmismi inutili per un fenomeno di portata epocale che va affrontato con forme adeguate di solidarietà e con il necessario rigore. Siamo entrati in una modalità controllata, con un progetto gestito e finanziato dal Ministero degli Interni, sulla base di patti internazionali e con leggi di tutela.
La parte gestionale, regolata da un complesso iter burocratico, spetta al soggetto che si è aggiudicato il bando, cioè l’ATS ‘Arcisolidarietà Ora d’Aria’ di Perugia mentre al Comune compete il ruolo della gestione amministrativa delle risorse finanziarie in termini di rendicontazioni, impegni spesa e pagamenti del soggetto attuatore del Progetto, nonché la gestione tecnica in termini di coordinamento, monitoraggio, controllo e supervisione delle attività svolte e dei progetti individuali per l’integrazione e il volontariato.
La novità rilevante è che queste persone seguiranno un programma di integrazione che prevede attività varie, dal corso di lingua italiana presso la Biblioteca Sperelliana, alla partecipazione ad incontri ed eventi con la popolazione locale, all’utilizzo in attività lavorative come già sperimentato nelle operazioni di sistemazione del Centro Servizi S. Spirito nei giorni scorsi. In base alle competenze e attitudini, verranno impiegati nel volontariato, a supporto di cura del patrimonio comunale o in associazioni operanti sul territorio che si renderanno disponibili.
Anche Stirati ha espresso soddisfazione per aver seguito questa via maestra, che mette al riparo per contenuti e procedure seguite, da qualunque polemica: “Agiamo sulla base di accordi internazionali e leggi di tutela, a garanzia sia degli ospiti che della popolazione e dell’ente ospitante, con la massima trasparenza e una gestione appropriata, anche da parte di organi superiori. La novità dell’impegno lavorativo offrirà una motivazione forte agli stessi migranti e nel contempo creerà le basi per una integrazione progressiva e reale“.
Pilati e Di Somma hanno poi illustrato in concreto le procedure seguite per il reclutamento del personale che segue i richiedenti asilo, attraverso una selezione pubblica basata su competenze professionali e curriculum, attivando in tal modo anche nuovi posti di lavoro: “Gli ospiti non verranno più alloggiati in un unico centro ma in piccoli gruppi” ha precisato Pilati. Di Somma ha concluso: “Il Comune di Gubbio ha fatto da apripista e precursore e ora il Ministero sta estendendo le stesse modalità a tutti i Comuni d’Italia”.