Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni
In queste ore l’Amministrazione Comunale è fortemente impegnata ad assicurare la migliore apertura possibile dell’anno scolastico, sia sul fronte dei servizi, che della sicurezza, che della trasparenza. Una attività ancora più intensa all’indomani della gestione post sisma, che ha richiesto doverose verifiche e approfondimenti.
Si succedono riunioni operative, atti amministrativi e interventi. C’è invece chi sa solo strillare, provare ad agitare le acque, diffondere dati non veri, forse nel tentativo di coprire la manifesta incapacità nel governare. Terni, lo dicono i report nazionali, è tra i comuni più virtuosi sulla qualità dei servizi scolastici, sulle sue strutture e sull’edilizia.
Ecosistema Scuola 2013 ci pone al 14° posto nelle città capoluogo, di gran lunga primi in Umbria con Perugia al 41° posto. Per il 2015 saliamo addirittura all’11° posto, in una classifica che tiene conto di tutti gli elementi che vanno a definire l’offerta scolastica: dalle certificazioni sugli edifici, l’accessibilità, gli investimenti, le mense, i servizi, i rischi ambientali. Risultati lusinghieri, pur in un quadro di note difficoltà economiche. Risultati raggiunti grazie a interventi consistenti e costanti nel tempo – 40 milioni di euro nelle ultime amministrazioni- alla capacità progettuale dell’Ente, come attestato dall’essere stato l’unico comune umbro – insieme a Corciano – ad aver vinto il bando per le scuole innovative, con la messa a disposizione per Terni, da parte del governo nazionale, di 4 milioni di euro.
In merito alla riorganizzazioni dei servizi comunali, il piano prende atto delle indicazioni del consiglio comunale e del lavoro portato avanti dalla giunta anche nell’ambito di una partecipazione serrata e costruttiva con tutti i soggetti interessati, nell’ottica di mettere a disposizione della città, in particolare delle nuove generazioni, una servizio scolastico comunale efficiente e corrispondenti alle reali esigenze della comunità.
Il sistema educativo e didattico per la fascia 3-6 è perfettamente in grado di dare risposte fino a 2.780 bambini di fronte a una utenza potenziale che non supera le 2546 unità. La grande innovazione del piano è che si spostano risorse economiche e umane per la fascia 0-3 anni che ha bisogno di maggiori posti a disposizione e di orari più estesi, per meglio venire incontro alle esigenze delle famiglie. Questo abbiamo fatto, nell’ottica di un potenziamento reale e consistente. L’unica chiusura che si registra, nell’ambito della logica di dare risposte laddove servono, è per l’infanzia di Campitello, una chiusura ampiamente compensata nelle scuole limitrofe. Per il prossimo anno scolastico si valuterà la situazione delle iscrizioni nelle scuole Grillo Parlante e Trebisonda.
Questi i dati di fatto, altre le mistificazioni, come sulle consulenze. Ribadisco che il comune di Terni non ha consulenze fisse, sono stati spesi 340 mila euro esclusivamente per prestazioni professionali nell’ambito dell’estinzione dei derivati, parcelle con percentuali fissati da legge nell’ambito di una operazione che hanno portato vantaggi economici per questo comune ben più consistenti.