Wanted, polizia arresta 17 ricercati | Tra loro la "basista" dell'omicidio di Cenerente - Tuttoggi.info

Wanted, polizia arresta 17 ricercati | Tra loro la “basista” dell’omicidio di Cenerente

Redazione

Wanted, polizia arresta 17 ricercati | Tra loro la “basista” dell’omicidio di Cenerente

I risultati delle indagini della Squadra Mobile di Perugia | In Italia 'tornano' in manette 252 persone
Ven, 29/07/2016 - 15:45

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Latitanti braccati dalla polizia e riconsegnati nelle mani delle forze dell’ordine: a Perugia erano in tutto 17, e la Squadra Volante della Questura del capoluogo è riuscita, con i suoi agenti ad assicurarli nelle mani della giustizia. Sono questi i risultati del progetto “Wanted”, illustrati ieri mattina a Roma in una delle aule dell’Istituto Superiore di Polizia, durante la conferenza stampa di chiusura. L’operazione “Wanted” è stata ideata dal Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Prefetto Vittorio Rizzi e dal Direttore del Servizio Centrale Operativo, Renato Cortese, che ha illustrato i risultati nella conferenza. Hanno collaborato anche tutte le Squadra Mobili della Polizia di Stato.

Ben 252 ricercati in tutta Italia, come ha spiegato il Direttore dello SCO, Renato CORTESE, sono stati assicurati alla giustizia, nell’ultimo mese. Si tratta di persone di varia etnia ed estrazione criminale. La cattura è stata naturalmente resa possibile grazie alla pianificazione del progetto “Wanted”, curata dal Servizio Centrale Operativo e disseminata a tutte le Squadre Mobili presenti sul territorio. La Squadra Mobile di Perugia si è immediatamente messa al lavoro nelle sue ricerche.

La Questura di Perugia era già al lavoro da tempo, anche dopo l’operazione di due anni fa, denominata “Grifo”, e molto simile per operatività a “Wanted”, ma volta anche alla riqualificazione urbana del centro storico di Perugia attraverso una massiccia azione di contrasto al crimine diffuso, allo spaccio di droga al dettaglio ed all’immigrazione clandestina.

Ad eseguire le indagini, in particolare, è stata la Prima Sezione “Criminalità Organizzata e Catturandi”, diretta dal Vice Questore Aggiunto Piero Corona. Grazie a “WANTED” è stato poi possibile intensificare le indagini, concentrandole nell’ultimo mese: gli agenti di tutte le altre Sezioni della Squadra Mobile hanno lavorato a stretto contatto per raggiungere il risultato.
La Squadra Mobile di Perugia ha così raggiunto un importante risultato, con la cattura dei 17 ricercati, catturati dagli uomini di Marco Chiacchiera, tanto da poter considerare la Polizia di Perugia al 2° posto a livello nazionale, seconda alla sola Squadra Mobile di Roma.

Il risultato perugino è significativo di quanto sia attenta, analitica e capillare la costante attività di monitoraggio svolta dagli investigatori della Mobile, per il reperimento e la cattura dei ricercati sui quali pendono provvedimenti ormai definitivi, e dal personale degli altri uffici di Polizia Giudiziaria della provincia per quanto riguarda alla loro esecuzione. Va sottolineato, infatti, che l’operazione è stata coordinata, a livello provinciale, dalla Squadra Mobile, ma condotta anche dall’UPGSP, dai Commissariati di Pubblica Sicurezza nonché dalle altre articolazioni, secondo uno schema comune e condiviso.

Tra i catturati, quattro sono italiani, due di Foligno e due di Perugia: erano noti per i trascorsi nell’ambito della criminalità comune per reati connessi con gli stupefacenti, la prostituzione e contro il patrimonio. Devono completare il loro conto con la giustizia per i periodi di detenzione residui.

Due gli albanesi, tra cui la giovane donna  che fu la “basista” nonché la “mente” dell’omicidio di Cenerente, nel quale, a seguito di una rapina finita male, vennero assassinati dentro la loro abitazione una signora anziana ed il figlio. Fu la donna a scegliere le vittime e le indicò, con tutti i dettagli, ai 3 assassini, 2 dei quali sono poi stati condannati all’ergastolo ed uno a 20 anni di reclusione: le indagini furono condotte proprio dalla Squadra Mobile di Perugia e dal Servizio Centrale Operativo di Roma.

La maggioranza degli altri ricercati sono tunisini pluripregiudicati, noti per la commissione di reati contro il patrimonio, per immigrazione clandestina e lo spaccio di sostanze stupefacenti: dovevano essere reclusi in carcere, ma invece vivevano in alloggi di fortuna o in abitazioni di comodo per eludere le ricerche delle Forze di Polizia a Perugia e ritardare il loro ingresso al carcere di Capanne.

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