Come vengono impiegati i fondi dell’otto per mille destinati alla Chiesa Cattolica? E’ un pensiero che hanno in molti tra coloro che appongono la propria firma sull’apposita casella all’atto della dichiarazione dei redditi. Ed ecco che la Diocesi di Foligno ha reso noto, attraverso la Gazzetta di Foligno, come le risorse vengono gestite ed assegnate sul territorio. La specifica evidenzia che la generosità dei contribuenti ha partecipato all’attività della Chiesa cattolica folignate per un importo di almeno 770mila euro, così distribuite:
lo stanziamento più consistente viene destinato alla Curia Diocesana e ai centri pastorali diocesani, pari a 148.350,29 euro. Altra consistente fetta è riservata alle opere della Caritas diocesana che beneficia di 140mila euro netti: un segnale particolarmente importante vista la crisi economica e sociale. Agli uffici di curia, centro pastorale diocesano (catechesi, liturgia e carità) spettano 128mila euro.
Ma la Chiesa di Foligno si muove pure su altri fronti per tendere la mano ai più svantaggiati: 10mila euro sono destinati per opere caritative diocesane a favore degli extracomunitari, mentre un altro capitolo specifico di 15mila euro è assegnato ai tossicodipendenti. Ulteriori 10mila sono stanziati ‘in favore di altri bisognosi’. Si aggiungano ancora 20mila euro nel capitolo ‘opere caritative altri enti’ sempre in favore di ‘altri bisognosi’. Anche nel settore interventi caritativi, al capitolo ‘distribuzione persone bisognose’ da parte della Diocesi troviamo 63.567,11 e da parte delle parrocchie altri 10mila.
Per i nuovi complessi parrocchiali figurano 57.802,22 euro e trentamila per la ‘conservazione o restauro edifici di culto già esistenti o altri beni culturali ecclesiastici’. Strategico il ruolo dei ‘mezzi di comunicazione sociale a finalità pastorale’ ai quali vanno 25mila euro di risorse. Ancora cultura, con assegnazione di 37.700 euro per archivi e biblioteche di enti ecclesiastici.
Per la manutenzione straordinaria di case canoniche e/o locali di ministero pastorale ci sono 28mila euro, mentre ottomila vanno al consultorio pastorale diocesano.
Diecimila euro sono destinati al clero anziano e malato e ventimila alla Ceu come contributo; 22.800 al seminario diocesano, interdiocesano, regionale; duemila per la formazione permanente del clero e mille per la pastorale vocazionale e 310 per l’addetto alla catalogazione dei beni artistici.
Si rileva infine che dal ‘gruzzoletto’ dell’8 per mille 8.376 euro vengono utilizzati come emolumenti dovuti al Vescovo Diocesano e 2.448 euro al Vescovo Emerito.