Duplice omicidio a Cenerente, arrestata la basista - Tuttoggi.info

Duplice omicidio a Cenerente, arrestata la basista

Redazione

Duplice omicidio a Cenerente, arrestata la basista

Fu lei a scegliere le vittime | Per l'omicidio condannati 3 uomini | L'operazione degli agenti della Squadra mobile
Gio, 23/06/2016 - 11:10

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E’ finita in manette Perdoda Marjana, cittadina albanese e prostituta nota anche per essere la ‘basista’ e la ‘mente’ dell’efferato omicidio di Cenerente, compiuto nella notte tra il 5 e il 6 aprile del 2012, nel quale persero barbaramente la vita due persone. Perdoda è stata arrestata nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra Mobile di Perugia. Le indagini condotte dalla Mobile, anche con l’aiuto di personale del Compartimento Polizia Postale di Perugia e del Servizio Centrale Operativo, consentirono già di individuare e catturare i 3 albanesi, tutti oggi condannati in via definitiva (2 all’ergastolo ed 1, il “palo” del gruppo, a 20 anni di reclusione), e di accertare come la Perdoda avesse un ruolo importante nell’organizzazione e nella pianificazione del colpo. Sarebbe infatti stata proprio lei a scegliere le vittime di Cenerente.

Perdoda è stata rintracciata all’interno della sua abitazione, a Perugia, all’esito della notificazione del provvedimento, emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Perugia, ed stata trasferita a Capanne. La donna è stata condannata alla pena della reclusione per 4 anni, alla multa di Euro 800 ed alla sanzione accessoria dell’interdizione dai Pubblici Uffici per anni 5.

Il duplice omicidio – La notte tra il 5 e il 6 aprile 2012, nell’abitazione di Sergio Scoscia e di sua madre Maria Raffaelli, in località Cenerente-Colle Umberto, in quella che in un primo momento sembrava la perpetrazione di una rapina, Scoscia e Raffaelli erano stati vittime di violenze fisiche, tali da causarne la morte. Le vittime, prima di morire, erano state immobilizzate e Scoscia era stato colpito ripetutamente con un martello. La casa delle vittime era stata messa a soqquadro, così come tutti gli armadi. Gli autori del duplice omicidio si erano introdotti nell’abitazione attraverso una finestra presente sul retro del fabbricato, usando una scala ed una sedia.

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Le indagini – L’indagine degli inquirenti, messe in piedi dagli agenti della Squadra mobile di Perugia insieme agli agenti del Servizio Polizia Scientifica di Roma e Perugia e al personale del Compartimento di Polizia Postale del capoluogo umbro, si è rivelata da subito molto complessa, sia per l’assenza di testimoni diretti, sia per le modalità con cui era stato messo a segno il colpo. La banda di rapinatori sembrava essere molto esperta, così come era evidente come si fossero avvalsi della complicità di uno o più basisti per individuare le vittime e l’obiettivo della loro rapina. Poi, nelle mani degli investigatori, arriva una pista concreta: si parte dall’individuazione di una cittadina albanese, Perdoda Marjana, e di una cittadina rumena, Cotta Oana Mihaela, prostitute attive nella zona di Pantano, non distante dalla casa di Cenerente dove è stato commesso l’omicidio. Proprio con Perdoda, Scoscia aveva instaurato una forte amicizia. Le indagini si sono a quel punto avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che dell’analisi meticoloso dei tabulati telefonici relativi alle utenze via via individuate e del traffico di cella. Tutti elementi che hanno consentito agli inquirenti di risalire agli autori della rapina.

Le rivelazioni – L’altro momento di svolta nelle indagini è stato raggiunto quando Perdoda ha confessato tutto, anche di fronte al Pm Cicchella titolare dell’inchiesta. In particolare la donna confessò di avere svolto il ruolo di basista nella vicenda, avendo progettato la realizzazione di un furto a casa Scoscia, nel quale lei doveva rimanere estranea, assieme al fidanzato Gjoka Artan, che aveva convissuto con lei per alcuni mesi, in una casa nella frazione di  San Sisto a Perugia. Gjoka era poi partito, in tutta fretta, alla volta dell’Albania il 7 aprile passando per l’aeroporto di Sant’Egidio, il giorno successivo a quello del duplice omicidio.

Gli altri colpevoli – La Perdoda fornì anche elementi decisivi, che rivelarono il coinvolgimento di altri criminali nel duplice omicidio: erano Laska Ndrec e Gjergji Alfons. Il primo era stato ospitato nella casa di Gjoka sino alla mattina del 6 aprile e d era poi partito in tutta fretta per l’Albania il giorno successivo. Gjerji era arrivato da Roma a Perugia la sera del 5 aprile, a bordo della sua Ford Focus grigia, corrispondente, per modello, forma e colore, a quella notata da una testimone oculare nei pressi dell’abitazione degli Scoscia, nel corso della notte dell’omicidio.

Gli arresti – Con questi elementi in mano, il Pm Cicchella ha formulato la richiesta di emissione di custodia cautelare in carcere che il GIP del Tribunale di Perugia ha accolto ed il 19 giugno 2012, ed emetteva Ordinanza Applicativa di Misure Cautelari Personali, per i reati di associazione a delinquere, duplice omicidio volontario aggravato, rapina aggravata e furto a carico di: Gjoka Anton (arrestato il 25 giugno a Roma), Laska Ndrec e Gjergji Alfons (che si erano resi latitanti e sono stati estradati dall’Albania il 22 ottobre 2012) e Perdoda Marjana.

Il processo e le condanne – All’esito del processo a carico degli imputati, la Prima Sezione della Corte di Cassazione ha confermato le condanne già comminate a carico di Laska e di Gjoka: conferma dell’ergastolo per il primo, il cui DNA era stato trovato sotto le unghie di una delle vittime, e riduzione dell’ergastolo (in primo grado) a 20 anni di reclusione per il secondo, “palo” del gruppo. E’ stata anche confermata la pena di 4 anni di reclusione per la Perdoda, “basista” e “mente” del sodalizio: fu lei ad indicare l’obiettivo da colpire, essendo a conoscenza della disponibilità, da parte delle vittime, di un ingente quantitativo di oro e preziosi custoditi in casa. E’ di qualche giorno fa la conferma, anche per il terzo componente del commando criminale, Gjergji il quale, a differenza degli altri, non aveva optato per il rito abbreviato, della pena dell’ergastolo.

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