Quasi 3 milioni di euro di danno erariale: ammonta a tanto la richiesta avanzata dal Procuratore capo della Corte dei Conti dell’Umbria, Antonio Giuseppone, nei confronti di dirigenti, impiegati e politici del Comune di Spoleto, che chiude di fatto l’inchiesta avviata a suo tempo sul cosidetto ‘buco’ di bilancio. L’importo esatto accertato dalla magistratura inquirente è pari per la precisione a € 2.821.557,59, ovvero la cifra già contestata nell’atto di “Invito a fornire deduzioni” di cui aveva dato notizia Tuttoggi.info lo scorso aprile: in pratica è l’ammontare dei residui attivi che furono eliminati con delibera approvata dal Consiglio comunale nel novembre 2013. L’atto di citazione firmato dal Procuratore Giuseppone e notificato in queste ore ai presunti responsabili del danno erariale non manca di un clamoroso risvolto: la posizione dei 5 revisori dei conti che si alternarono nel quadriennio 2009-2012 è stata totalmente stralciata. Dunque per la Procura contabile il Collego sindacale (composto dai commercialisti Mariani, Palazzi, Pompili, Burini e Silvestrini) non ebbe alcun ruolo in questa vicenda. Le responsabilità invece sarebbero state rinvenute a vario titolo, stando alle carte dell’accusa, nel lavoro dei dipendenti comunali (2 dirigenti e 6 funzionari-impiegati) e nel ruolo di due dei 7 componenti la Giunta, il sindaco del tempo e l’assessore al bilancio. Restano quindi fuori dall’inchiesta prossima al processo che si aprirà a novembre gli altri assessori, pur essendo gli atti contestati tutti di natura collegiale, e il consiglio comunale.
La citazione in giudizio, che Tuttoggi ha avuto modo di visionare, si compone di 36 pagine in cui il Procuratore Giuseppone ripercorre le vicende dell’inchiesta avviata dopo un articolo di giornale e un esposto di alcuni consiglieri di minoranza che accesero le luci sul dissesto finanziario in cui versava l’ente municipale. Una inchiesta cui si aggiunse quella avviata dalla Procura della Repubblica di Spoleto.
Gli importi contestati – le somme richieste dalla Procura variano da 10mila fino a 1,4 milioni di euro. L’importo più rilevante è quello contestato all’ex direttore generale e dirigente finanziario Angelo Cerquiglini al quale il procuratore Giuseppone imputa un danno pari a 1.361.557,59. Segue il funzionario Santini (700mila euro), la dirigente Quondam Girolamo (300.000 euro), la funzionaria Brunelli (200.000), gli impiegati Duranti e Santoni (20.000 ciascuno), Frezza e Minni (10.000 ciascuno). Cifre importanti vengono contestate al sindaco dell’epoca Daniele Benedetti (80.000) e all’assessore al bilancio Paolo Proietti (120.000 euro).
Le difese – i legali di dipendenti e politici stanno già studiando il documento della magistratura contabile e si dicono pronti a smontare le accuse davanti al Tribunale di Perugia.