Ancora una giornata di ricerche senza esito, i sommozzatori dei Carabinieri di Genova stanno scandagliando senza sosta i fondali dei bacini d’acqua presenti nella zona limitrofa al luogo del ritrovamento dell’automobile di Sandro Bellini, operaio resdiente a Terni ormai scomparso da 8 giorni tra i boschi di Marmore.
Mentre si attendono gli esiti degli esami di laboratorio sui reperti raccolti in loco dai Carabinieri, trapela una notizia che potrebbe accelerare in modo decisivo le indagini degli inquirenti. All’interno dell’auto di Bellini infatti, sarebbero state trovate tracce ematiche di tipo umano.
Il nuovo elemento che si aggiunge a un giallo sempre più fitto, sarà fondamentale per gli inquirenti per avvalorare un’ipotesi di indagine o escluderne altre, anche se già da qualche giorno i militari avrebbero le idee piuttosto chiare. Al momento nessuna pista d’indagine è da escludere, ma gli elementi che porterebbero a pensare a un suicidio o un allontanamento volontario sarebbero piuttosto deboli, mentre sembrerebbe prendere sempre più consistenza l’ipotesi di un epilogo violento, come un’aggressione che potrebbe essersi tradotta in omicidio.
I sommozzatori specializzati di Genova, gli stessi che lavorarono nelle acque del Giglio dopo il disastro della Costa Concordia, hanno scandagliato i fondali del lago di Ventina e quelle del Velino, scendendo sempre di più in profondità. Al momento si è arrivati a cercare in una zona dove l’acqua è profonda circa 5 metri. Col fiato sospeso seguono le ricerche i famigliari, in particolare la sorella, in costante contatto con gli inquirenti, ai quali cerca di fornire indizi utili per ricostruire la vita privata di Bellini e le ultime ore durante le quali è risultato reperibile.