Avrebbe più volte palpeggiato la figlia, all’epoca di appena 10 anni, approfittando dei momenti in cui la moglie era assente e gli altri figli dormivano o non c’erano. Ma per anni avrebbe anche picchiato la moglie, minacciandola, per farsi dare del denaro che utilizzava per giocare ai videpoker.
La triste storia che vede protagonista un quarantacinquenne di origine marocchina si è conclusa questa mattina al tribunale di Spoleto, con il collegio penale (Bellina presidente, Laudenzi e Anibaldi a latere) che ha condannato l’imputato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, oltre a 20.000 euro di risarcimento nei confronti della figlia e 10.000 verso la madre. Accolte solo in parte, quindi, le richieste dell’accusa, rappresentata in aula dal pm Gennaro Iannarone, che aveva chiesto 6 anni.
I fatti risalgono a qualche anno fa. Secondo quanto ricostruito in aula, anche dalle stesse parti offese (costituitesi parte civile) il padre di famiglia aveva il vizio dei videpoker, oltre che di alzare spesso il gomito. Più volte avrebbe palpeggiato la figlia, sia in casa, approfittando dell’assenza della moglie che era al lavoro, sia in giardino. La bambina si sarebbe opposta alle attenzioni morbose del padre, in un caso pure mordendolo. Poi avrebbe raccontato tutto alla madre. Fino al 2011, quando per l’ uomo viene disposto l’allontanamento da casa. Oggi la sentenza, con l’imputato che è stato riconosciuto colpevole per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.