Il Consiglio regionale ha approvato, con 15 voti favorevoli, 9 contrari (FI, An, Cdl per l'Umbria) e 2 astensioni (Melasecche Udc e Girolamini Uniti nell'Ulivo-Sdi), la mozione del Partito democratico (primo firmatario Giancarlo Cintioli) sulla creazione della holding regionale dei trasporti e il sostegno alla mobilità alternativa.Il documento chiede alla Giunta regionale di confrontarsi con il Governo nazionale affinché vengano destinate ulteriori risorse al fondo nazionale dei trasporti e soprattutto a far sì che nuove risorse vengano destinate allo sviluppo e al completamento dei progetti di mobilità alternativa e del sistema integrato della mobilità sostenibile volti a migliorare l'accessibilità e la qualità della vita delle città umbre, a diminuire l'impatto ambientale, a favorire lo sviluppo economico del territorio e a sostenere l'intermodalità creando una sinergia tra il trasporto su gomma-ferro, la mobilità alternativa, la pedonalità e ciclabilità. Oltre a ciò, i consiglieri del Pd chiedono all'Esecutivo di istituire una struttura organizzativa (holding o altra struttura societaria o associativa) per il Trasporto Pubblico Locale entro la vigenza degli attuali contratti di servizio e, soprattutto, di lavorare per la creazione di una nuova organizzazione societaria o associativa regionale per la mobilità in grado di perseguire gli obiettivi allo scopo di accrescere le opportunità e l'offerta di trasporto pubblico locale e la sua integrazione con pedonalità e ciclabilità, trasporto privato collettivo nell'ambito di politiche di “mobility management” e di regolazione del traffico assicurandone nello stesso tempo la sicurezza, la qualità e l'efficienza, operando nel rispetto dell'ambiente, per favorire lo sviluppo sociale ed economico del territorio.
Durante il dibattito sono intervenuti:
GIANCARLO CINTIOLI (Pd-Relatore di maggioranza): “ELEMENTO IMPORTANTE PER LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE E PER L'EFFICIENZA DEI SERVIZI RESI AI CITTADINI – L'argomento dei trasporti pubblici locali e della mobilità alternativa è di grande attualità ed è uno degli elementi che sicuramente contribuisce a garantire la competitività delle imprese e l'efficienza dei servizi resi ai cittadini. Negli ultimi tempi sono emerse le difficoltà che le aziende pubbliche umbre, al pari di quelle delle altre regioni, registrano per la carenza strutturale di risorse. Gran parte di esse segnano uno squilibrio economico dovuto all'incremento dei costi legato non solo all'aumento del prezzo del carburante, ma anche ai costi del personale, agli interessi e alle spese per le manutenzioni. In Umbria è fondamentale continuare a lavorare anche nel comparto dei servizi pubblici locali nel cui ambito, quello dei trasporti, è uno dei settori che maggiormente e celermente ha bisogno di una sua riorganizzazione. Attualmente le aziende che operano nei servizi di Trasporto Pubblico Locale su gomma sono 24 di cui le tre principali sono società per azioni a capitale pubblico (Apm – Ssit – Atc) e tutte le altre private. Ad esse va riconosciuto sia il ruolo strategico che il valore economico. Nella nostra regione ne usufruiscono 50 milioni di passeggeri l'anno e vi operano ben mille 300 addetti. L'insieme dei servizi effettuati con autobus a livello regionale è costituito da circa 31 milioni di chilometri, di cui quasi 17 milioni di competenza comunale (servizi urbani), 12,4 milioni extraurbani provinciali e 1,6 milioni regionali/interregionali. A questi dati andrebbero aggiunti ovviamente quelli dell'azienda regionale di trasporto su ferro (Ferrovia Centrale Umbra). Per razionalizzare ed integrare il sistema ed essere più competitivi in un mercato sempre più globale è necessario arrivare quanto prima alla creazione di una nuova organizzazione societaria per la mobilità che sia in grado di perseguire l'obiettivo dell'accrescimento delle opportunità e dell'offerta del trasporto pubblico locale, assicurando, oltre al mantenimento degli attuali livelli occupazionali anche qualità, efficienza ed integrazione dei servizi; potenziando forme di mobilità alternativa, della pedonalità e ciclabilità; incrementando la diffusione della rete informatica, ivi compreso la necessaria rivisitazione dei servizi minimi e compartecipazione ai servizi di TPL di tutti gli enti locali necessaria per eliminare lo squilibrio attuale. I processi di sviluppo del sistema delle infrastrutture e dei trasporti pubblici locali non possono non coniugare le esigenze di accresciuta e rapida mobilità – degli studenti, dei lavoratori, degli anziani – con quelle di preservazione dei valori ambientali e paesaggistici nel quadro di una loro sostenibilità.Anche attraverso queste iniziative si possono liberare ulteriori risorse da destinare al sostegno di progetti tesi a realizzare interventi per un accresciuto sviluppo di politiche di mobilità alternativa. La mozione. sottoscritta da tutti i consiglieri del Partito Democratico, consiste nella ferma convinzione che il potenziamento delle forme di mobilità alternativa, della pedonabilità e ciclabilità, delle innovative politiche di gestione dei trasporti pubblici locali nonché della diffusione delle rete informatica abbiano un ruolo fondamentale per il superamento delle problematiche legate all'inquinamento acustico ed atmosferico che grava sui centri storici delle più importanti città della nostra Regione. La Giunta Regionale, nell'approvare lo schema del protocollo d'intesa riguardante la riorganizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale regionale nel maggio 2006 ha inteso promuovere l'istituzione di una struttura organizzativa per la gestione di alcuni comparti dei servizi di Trasporti Pubblico (TPL) che sviluppasse e diffondesse sistemi di trasporto collettivo ottimizzando l'utilizzazione delle risorse assicurando, sicurezza, qualità ed efficienza, operando nel rispetto dell'ambiente e favorendo lo sviluppo sociale ed economico del territorio. Inoltre, in questo atto, viene evidenziata la necessità di coordinare un'offerta del servizio di Trasporto Pubblico Locale che sostenga l'intermodalità fra i diversi sistemi di trasporto possibili attraverso la creazione di una holding dove andranno a confluire le partecipazioni delle singole società esercenti l'attività di trasporto pubblico locale. Queste politiche sono riconfermate anche nel “Dap 2008-2010” e nel “Patto per lo sviluppo – II fase”. Da tempo la Regione lavora per liberare i centri storici e le città dalle macchine, rendendoli però più accessibili e fruibili dai cittadini attraverso l'utilizzo di mezzi pubblici, mobilità alternativa, trasporto collettivo su ferro e gomma, uso condiviso e plurimo dell'auto privata, pedonalità e ciclabilità. In numerose città della nostra regione sono stati realizzati o si stanno realizzando importanti progetti di mobilità alternativa. Il Governo Prodi, con la Finanziaria approvata nel dicembre 2007, aveva reso strutturale il trasferimento delle risorse inserite nel fondo nazionale dei trasporti istituendo anche il fondo per la promozione ed il sostegno dello sviluppo del trasporto pubblico locale con ingenti dotazioni.Tali risorse sono ripartite tenendo conto dei principi di premialità che incentivino accorpamenti, fusioni, integrazioni, efficienza, efficacia e qualità nell'erogazione dei servizi, mobilità pubblica e tutela ambientale. Purtroppo però, nel contempo, venivano esclusi interventi a sostegno della mobilità alternativa.
FRANCO ZAFFINI (An-Pdl): “TUTELARE I LAVORATORI E I SERVIZI. LA REGIONE NON HA GIRATO ALLE AZIENDE TUTTI I PROVENTI DELL'ACCISA SUI CARBURANTI – Ben venga l'Azienda unica dei trasporti e quella della mobilità, a patto che non si facciano operazioni a tradimento. Se verranno tutelati i lavoratori delle aziende con un piano industriale che li garantisca e si tutelano i servizi, il centrodestra non si nasconderà. Su questo importante argomento sono già intervenuto a giugno e ottobre di quest'anno e precisamente su un'azienda in cui si fa riferimento in questa mozione. La situazione aziendale, in Umbria, del trasporto pubblico locale è sostanzialmente sana. Viene manifestata un'efficienza dei gestori in linea con la media nazionale. Il problema principale riguarda i ricavi. Siamo di fronte a una realtà variegata, a macchia di leopardo. Alcune aziende usufruiscono di linee più vantaggiose, altre, quelle del Ternano e Spoletino, pagano la gestione di territori meno urbanizzati con una forte incidenza del trasporto scolastico (Spoletina 85 per cento). Si tratta di una situazione allarmante che la Giunta regionale deve monitorare attentamente prima che diventi emergenziale. Le risorse che la Regione ha incassato dall'accisa sui carburanti non sono state completamente girate alle aziende, come invece, per legge, andava fatto. Questo è stato denunciato dallo stesso presidente di Apm. Figuriamoci come può essere la situazione della ‘Spoletina' che dice di portare i libri in tribunale. Nel 2008 ha avuto una perdita di 3 milioni di euro. Ho sentito da più parti la possibilità di gestire, da parte della Regione, con più elasticità le risorse da destinare al trasporto pubblico locale. Non va bene. Il trasporto pubblico locale assolve a una funzione sociale (scolastico e aree di montagna) e deve essere garantito. Per quanto riguarda la mobilità alternativa, quando avrà dimostrato di saper trasferire l'utenza dalla gomma a nuove forme di mobilità, ben venga l'elasticità delle risorse regionali, ma la mobilità alternativa deve essere capace da sola, senza sovvenzionamenti tagliati al trasporto pubblico, a spostare l'utenza. Lo stanziamento di risorse può avvenire a posteriori. Perché se fosse il contrario, utilizzare la mobilità alternativa diventa un obbligo, come, del resto, è avvenuto per il Minimetrò a Perugia”.
FIAMMETTA MODENA (FI – PDL): “SIAMO ANCORA DI FRONTE A DELLE VUOTE ENUNCIAZIONI CHE NON PRODURRANNO NULLA DI CONCRETO – C'è un problema di fondo, quello dell'ennesima mozione su delle fantomatiche riforme di cui questa maggioranza sa soltanto parlare senza mai portarle a termine, limitandosi agli annunci. Stiamo discutendo della holding dei trasporti dal luglio 2006, quando fu firmata un'intesa: oggi la stessa maggioranza ci riporta in aula un documento per discutere quello che la maggioranza non ha saputo realizzare. Ci vuole un grande coraggio a riportare in Aula la proposta di una holding dopo anni di annunci e proposte mai realizzate: la riforma delle agenzie, delle Comunità montane e quella dei trasporti pubblici sono accomunate dall'essere soltanto dei vuoti annunci. Oggi, dopo 2 anni e mezzo, continuiamo a riproporre un tema che non ha portato a nulla, nonostante l'approvazione del Piano dei trasporti. Ci sono delle risorse regionali che non vengono trasferite alle aziende, con tutte le conseguenze del caso in termini di gestione e di rapporti con i dipendenti. Vorremmo poi capire quali saranno le conseguenze, in termini di servizi per i cittadini, della riorganizzazione del sistema dei trasporti pubblici locali.Non possono essere attribuite responsabilità al governo nazionale, dato che è stata firmata l'intesa generale quadro sul trasporto intermodale tra la presidente Lorenzetti e il presidente Berlusconi”.
ENRICO MELASECCHE (UDC): “NECESSARIO IMPORRE ALLA GIUNTA IL RISPETTO DEGLI OBIETTIVI – Questa mozione rappresenta uno stimolo verso l'Esecutivo regionale che evidentemente ha difficoltà a concretizzare alcune azioni. È necessario passare da ordini del giorno e atti di indirizzo all'innovazione e al cambiamento attraverso provvedimenti concreti. Le priorità individuate dal documento sono condivisibili, ma il problema è imporre alla Giunta la realizzazione di questi obiettivi. C'è anche da valutare che nei territori le scelte sono molto diverse da quelle enunciate in quest'aula: il trasporto scolastico a Terni (oggetto di un'indagine della magistratura) è stato penalizzato affidando il servizio a cooperative che non erano in grado di gestirlo, col solo scopo di affidare dei servizi ad imprese amiche.Per quanto riguarda l'assegnazione delle risorse regionali, queste vanno impiegate celermente su progetti validi: a Terni, la Giunta di centrodestra ottenne per prima i finanziamenti per realizzare il Minimetrò, che poi vennero persi dalla Giunta di centrosinistra a causa dei continui rinvii ed utilizzati per realizzarlo a Perugia. Questi 10 anni di politica dei trasporti regionale sono stati caratterizzati da incertezze e mancata concretezza”.
ADA GIROLAMINI (SDI): “PROCEDERE VELOCEMENTE A CREARE LA SOCIETÀ REGIONALE DEI TRASPORTI – Le aziende dell'Umbria si trovano in difficoltà, nonostante i loro dirigenti e i loro amministratori abbiano dato degli ottimi risultati, anche a confronto con le altre esperienze nazionali. I costi a chilometro sono equivalenti per le 3 grandi aziende dell'Umbria (e sono tra i più bassi d'Italia). Diversa è la questione dei disavanzi: dato che lo scopo del trasporto locale è di assicurare una rete di servizi per i cittadini delle aree marginali e montane, è ovvio che i costi a chilometro di una società come la Spoletina sono diversi e più pesanti rispetto a quelli di aziende che servono aree a maggiore concentrazione di popolazione. Non ci può essere una divisione con le attività remunerative che passano ai Comuni e quelle in passivo che spettano alla Regione, così si crea una situazione insostenibile. È necessario che le positività e le negatività del trasporto locale vengano unite per potersi compensare. Se non c'è un vero governo di questo settore le difficoltà non potranno che aumentare. Nella provincia di Terni c'è stato un elemento molto positivo, il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni comunali. Una cosa che a Perugia non si è verificata, indebolendo il sistema del trasporto locale. L'Umbria è all'avanguardia nel tema della compatibilità ambientale, mentre invece ci sono difficoltà per la compatibilità economica: ci deve essere uno stretto legame tra servizi a disposizione e soddisfazione degli utenti, facendo i conti con le risorse finanziare disponibili. Positiva la riduzione dei soggetti giuridici da 8 a 2 e il passaggio alla holding, ma ci sono anche dei limiti. È però necessario procedere con grande rapidità e con il documento presentato oggi non si riuscirà ad arrivare entro il 2011 al completamento del nuovo sistema di trasporto pubblico, rischiando di trasformarlo in una mera enunciazione di principio. Necessario quindi andare avanti velocemente ad organizzare la Società regionale per la mobilità, dove si compensino i servizi redditizi con quelli in rimessa, rendendoli sostenibili”.
OLIVIERO DOTTORINI (VERDI E CIVICI): “MEZZI PUBBLICI CON TARIFFA SOCIALE E MOBILITÀ SOSTENIBILE PER RIDURRE LE AUTO NEI CENTRI STORICI E LE CONSEGUENZE NOCIVE” – Il tema della holding unica dei trasporti è importante per un duplice motivo: il primo è di carattere economico-societario e riguarda la sostenibilità del sistema dei trasporti in Umbria, il secondo riguarda l'idea di mobilità che è da sempre parte fondamentale dell'azione politica dei Verdi e civici in questa regione. Per quanto riguarda l'aspetto economico-societario riteniamo urgente accelerare il percorso che porti ad una aggregazione policentrica per ottimizzare le risorse e i servizi, evitando sovrapposizioni tra le diverse aziende e di alimentare carrozzoni e apparati burocratici; fondamentale invece l'inclusione nel processo di riforma di tutti i soggetti interessati, dalle associazioni degli utenti ai lavoratori ed alle associazioni ambientaliste. Il secondo aspetto che vogliamo sottolineare è quello di un'idea di mobilità sostenibile in grado di liberare i centro storici dalle auto rendendoli più fruibili dai cittadini attraverso l'uso dei mezzi pubblici con una “tariffa sociale”, che preveda forte integrazione fra le modalità di trasporto; è inoltre necessario dotare i principali centri umbri di un sistema di mobilità sostenibile, con mezzi di trasporto alternativi, condivisione dell'auto privata o noleggi a costi bassissimi (carpooling e carsharing), e grande attenzione per la pedonalità e la ciclabilità. L'obiettivo rimane quello di ridurre il traffico veicolare privato e le sue nocive conseguenze in termini di consumo di energia, inquinamento atmosferico ed acustico, emissioni di gas serra, aumento della congestione stradale e calo della sicurezza sulle strade.
ANDREA LIGNANI MARCHESANI (CDL PER L'UMBRIA): “L'ACCORDO REGIONE-AZIENDE DI MOBILITA' FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI; INTERI TERRITORI SONO ESCLUSI” – Ci sono molti dubbi su un atto di indirizzo che mette molta carne al fuoco ma non offre risoluzioni concrete, mischiando la mobilità alternativa con la grande partita della holding unica dei trasporti. Partiamo dal fatto che c'è un accordo commerciale tra la Regione e le aziende di mobilità che esclude quelle della provincia di Terni e che fa acqua da tutte le parti, basato sul numero soltanto virtuale dei passeggeri del minimetrò. I biglietti hanno costi più alti, ma non si vedono introiti, e c'è questa discrepanza tra quel che riguarda le aziende del capoluogo di regione e le altre. Molti territori sono penalizzati, centri importanti rimangono esclusi e rischiano un ulteriore depauperamento in un contesto che non dà reali possibilità di sviluppo per il futuro. Per cui il discorso sulla holding si riduce ad “aria fritta”, e nella solita politica anti-governativa che vuol gettare in capo al Governo responsabilità che non può avere, invece di decapitare i consigli d'amministrazione e fare una vera razionalizzazione. Perciò il nostro voto è contrario.
SILVANO ROMETTI (Assessore trasporto pubblico locale): “ACCELERARE PER ARRIVARE ALLA HOLDING PRIMA DELLE PROSSIME SCADENZE ELETTORALI AMMINISTRATIVE – Quando la Giunta regionale ha avviato il percorso per la holding dei trasporti era consapevole della complessità e della difficoltà nel raggiungere l'obiettivo. Da 15 anni si parla di aggregare il sistema del trasporto in Umbria e se non è stato ancora possibile un motivo ci dovrà pur essere. Le aziende umbre di questo settore hanno buoni indici di costo. Come Giunta potevamo non tener conto della normativa nazionale riguardante le premialità, o della pianificazione unitaria dei servizi minimi per il territorio. E' chiaro che tutto questo produce economie di scala. Non esiste un preciso riferimento di riforma per questo settore, per cui è necessario un forte input politico. Non dimentichiamo che alla fine a decidere dovranno essere i soci di otto società dove non figura la Regione. I nostri riferimenti vanno inseriti negli strumenti di cui disponiamo. Le aziende stanno valutando il tipo di accordo e domani ci sarà un'apposita riunione alla quale parteciperanno le due Province insieme ai Comuni di Perugia, Terni e Spoleto. E' chiaro che la holding semplificherebbe molto. Dagli 8 soggetti gestori del trasportio pubblico locale si passerebbe a due bracci operativi in una gestione unitaria. Positivo che tutti hanno dichiarato di trovarci, ormai, nell'anticamera dell'azienda unica. La strada unica della mobilità è quanto mai opportuna. E' giusto accelerare per arrivare alla holding prima delle prossime scadenze elettorali amministrative. Per quanto riguarda le risorse attuali, il precedente Governo Prodi aveva prodotto risultati positivi. I fondi statali a disposizione ammontano oggi a 5 milioni e mezzo di euro l'anno, utilizzati per finanziare lo sviluppo dei servizi e per il recupero dell'inflazione programmata. Queste risorse non sono però sufficienti. L'attuale ministro Matteoli ha promesso l'apertura di un Tavolo. Queste risorse vanno comunque, tutte, al sistema del trasporto. Rimangono 870 mila euro destinati al rinnovo del contratto di lavoro, la restante somma è stata versata per il recupero dell'inflazione. Il vero problema è che oggi la Regione versa l'Iva alle aziende di trasporto senza avere la restituzione da parte governativa. Con queste risorse strutturali avremo la possibilità di dare stabilizzazione al sistema. Tutte le risorse destinate ai trasporti fanno parte dell'apposito fondo regionale. Quella della holding è un'operazione complessa, per questo è utilissima ogni discussione perché aumenta il livello di consapevolezza sull'urgenza di andare, comunque, in questa direzione. Ne va del futuro delle aziende e dei loro milleduecento dipendenti. Se nelle future gare di appalto dei trasporti ci presenteremo con un sistema così frammentato correremo sicuramente il rischio di trovarci di fronte a gestori molto più organizzati, sia italiani che stranieri. L'obiettivo che ci poniamo è comunque quello dell'azienda unica della mobilità. Per quanto riguarda la situazione della Spoletina trasporti, anche se non fa parte della mozione, va detto che la sua attuale situazione di sofferenza economica non deriva da una malagestione dell'azienda, ma da una bassa utenza nelle proprie linee. Si tratta di una situazione oggettiva territoriale. Il prossimo giovedì (30 ottobre) ci sarà un incontro con la Provincia di Perugia e il Comune di Spoleto per valutare la situazione e farne fronte. Sicuramente la Spoletina continuerà nella sua operatività gestionale”.
GIUSEPPE MASCIO (assessore regionale ai trasporti): “GRAZIE ALLA FERROVIA CENTRALE UMBRA LA REGIONE ENTRA NELLA HOLDING CON OLTRE IL 50 PER CENTO” – Il punto centrale per la Regione Umbria è: con quali quote entrare nella holding del trasporto pubblico locale. Grazie alla Fcu la Regione entra con più del 50 per cento, rispetto alle altre aziende di trasporto con 1.300 dipendenti. Per cui non posso che ringraziare l'amministratore Brozzi e anche il comitato dei pendolari per averci portato ad una ferrovia completamente rinnovata, come dimostrano persino le interrogazioni presentate in aula sul sovraffollamento dei nostri treni. Siamo inoltre riusciti a semplificare e oggi ci troviamo con una società “asciugata” e con alcune funzioni che sarà la stessa holding a dover svolgere. Per quanto riguarda l'uscita di Trenitalia dal biglietto unico, ricordo che quell'azienda si trova in una situazione devastante, peggiore di Alitalia senza nemmeno averne le stesse prospettive. Per questo sta rimettendo in discussione tutti gli accordi con le varie Regioni che utilizzano il biglietto unico. Quella di Trenitalia non è un'uscita certa ma un momento di contrattazione e ci auguriamo di raggiungere un buon accordo.
GIANCARLO CINTIOLI (replica): Gli interventi degli assessori Rometti e Mascio hanno senza dubbio evidenziato la complessità dell'operazione. Importante che Rometti abbia ribadito che il progetto arriverà a conclusione entro il 2010 e cioè prima delle prossime scadenze elettorali. Tengo a ribadire che tutte le risorse destinate al trasporto pubblico locale è giusto che siano gestite, in maniera discrezionale, dalle aziende e dagli enti e non indirizzate alla mobilità alternativa per la quale chiediamo alla Giunta regionale di recepire nuove risorse.In sede di dichiarazione di voto Enrico Melasecche ha annunciato l'astensione dell'Udc, spiegando di condividere i contenuti del documento ma criticando il mancato riconoscimento del ruolo dei privati (sussidiarietà) e dubitando sulla reale volontà di concretizzare quanto previsto. Alfredo De Sio ha rimarcato la contrarietà di Alleanza nazionale verso un atto ritenuto “non opportuno, in un momento in cui i lavori per la costituzione della holding sono già in corso”, inoltre la mozione sarebbe in contrasto con quanto previsto dalla legge Finanziaria sul finanziamento delle opere di mobilità alternativa e non terrebbe conto della necessità di procedere prioritariamente con il nuovo Piano dei trasporti. Ada Girolamini (Sdi) ha espresso la sua astensione insistendo sulla necessità di velocizzare i tempi per la creazione della holding e soprattutto per la realizzazione dell'Azienda unica della mobilità “che dovrà avvenire entro la fine della legislatura (2010)”. Armando Fronduti (FI) ha ribadito il voto negativo di Forza Italia, motivandolo con i ritardi dell'Esecutivo di Palazzo Donini nell'attuazione di quanto previsto dalla legge sul trasporto pubblico, con la scelta di mantenere in piedi i consigli di amministrazioni di tutte le società già esistenti e partecipanti alla holding e con la mancanza di chiari e concreti progetti di per la mobilità alternativa.