Quando i testimoni in via Santocchia hanno visto il peggio accadere davanti ai loro occhi per prima cosa si sono resi conto che ad essere state investite erano due donne, ma che di una di loro non vi era più alcuna traccia. Mentre Clara D’Andrea era sdraiata a terra priva di sensi (con un politrauma tale da far riservare in seguito la prognosi ai medici), il corpo dell’amica Annerita Guerrini non c’era più.
Investita e uccisa a Foligno, cocaina nel sangue dell’arrestato
Verrà ritrovato più di mezz’ora più tardi, in luogo molto distante da quello dell’impatto. Sul perché sono stati impegnati gli agenti del commissariato di Foligno. Fazli Ametovski ha appena 19 anni (e non 28 come si pensava in un primo momento), è lui che viene individuato e arrestato per omicidio colposo e omissione di cadavere, è lui, secondo quanto ricostruito, ad aver guidato (sotto l’effetto della cocaina) la bmw (tra l’altro intestata ad un altro) che ha travolto, per negligenza – scrive il pm – imprudenza ed imperizia, non adeguando le condizioni di guida alle condizioni di visibilità, alle condizioni della strada resa viscida dalla pioggia e alla presenza di un attraversamento pedonale, senza poi fermarsi dopo averle colpite, ma dandosi a “precipitosa fuga”, passando sul corpo della povera vittima rimasto riverso sull’asfalto a seguito del primo urto e quindi trascinandolo per diversi metri.
Donna investita e uccisa, la vittima forse caricata in auto dopo l’investimento
E poi le versioni che non collimano e che si rincorrono nella prima fase degli interrogatori, quella dell’indagato, del fratello e della cognata. Su chi fosse o meno in macchina o sul perchè una volta accortisi che il corpo della vittima era incastrato sotto l’auto l’abbiano estratto e caricato in macchina ma dirigendosi non verso l’ospedale, bensì nella direzione opposta. E quelle due chiamate al 118 che letteralmente è costretto a rincorrere l’auto che trasporta la donna. Probabilmente già morta, ma questo sarà l’autopsia a stabilirlo nelle prossime ore.
Ma il pm Gennaro Iannarone non esclude nemmeno che l’indagato possa aver messo in atto “un tentativo di depistaggio se non addirittura di occultamento di cadavere”, e per lui il magistrato teme il pericolo di fuga, per questo chiede l’applicazione della misura cautelare in carcere perchè, spiega “è altamente probabile che, venendosi a trovare in sostanziale clandestinità, possa rendersi irreperibile”, questo perchè il permesso di soggiorno in scadenza non gli è stato rinnovato e recentemente è già stato fermato per guida senza patente e il documento che ha mostrato agli agenti è un permesso di guida del suo paese di origine, la Macedonia, sul quale ancora la questura sta cercando conferme di validità, non solo, ma anche perchè sussiste il pericolo di reiterazione del reato.
Tra poche ore, nella mattina di mercoledì 14 ottobre, si terrà l’udienza di convalida del fermo dell’indagato.
Foligno, donna investita e uccisa: Arrestato un 28enne
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