Le dure dichiarazioni dell’assessore alla Cultura, Giorgio Armillei, sull’imminente elezione del segretario comunale del Pd (che si terrà questa sera), non potevano passare inosservate in consiglio comunale. All’interno del partito si è scatenato una vera e propria bagarre a poche ore dal voto:
“Una postazione in Giunta è un buon punto di osservazione per guardare al PD ternano? Penso di si. Non mi pongo il problema di capire cosa sia oggi il PD ternano. Sono in corso manovre per scegliere il nuovo segretario: questo basta per rendere interessante il fenomeno. Non è detto – afferma l’assessore – che sarà una conta, come la democrazia richiederebbe. In ogni caso le manovre produrranno un risultato non insignificante per la Giunta stessa. Il PD è stato un bel problema per la Giunta in questo primo anno di lavoro. Va bene la crisi AST, va bene la sicurezza urbana, va bene il peso dell’indebitamento delle precedenti amministrazioni, va bene la politica dei tagli statali. Ma pezzi del PD ternano ci hanno messo del loro. Gli irriducibili in Consiglio comunale; la sponda al conservatorismo di parte del management della burocrazia comunale; le triangolazioni a geometria variabile con il conservatorismo sindacale. Faccio solo tre esempi: la lista potrebbe essere più lunga. Ora non creiamo illusioni: le persone vengono prima dei programmi e delle intenzioni programmatiche. I programmi sono le persone. Ecco perché ci vorrebbe la conta, perché la conta sulla persone è il modo migliore per selezionare i programmi. E capire se pezzi del PD saranno ancora un problema per la Giunta. Ma persone prima dei programmi non significa certo persone senza idee. Bene, quali idee ad esempio? Tre domande per tutti. Come pensa il PD di sostenere il governo della città? Con una versione riverniciata del vecchio corporativismo triangolare tra ciò che resta delle grandi organizzazioni di interesse, il famoso patto tra i soggetti organizzati della città, una costruzione dirigistica di pochi per pochi? Con il tax and spend in salsa ternana, fatto di lavori pubblici e appalti? Con la riproposizione del dalemismo nostalgico dei sentimenti del popolo della sinistra? Le città del XXI secolo non crescono con le idee del XX secolo. Lasciateci lavorare: gli elettori decideranno”.
Uno strale che squarcia il Pd e che avrà, probabilmente, conseguenze pesanti.
A prendere la parola, a nome di tutta la maggioranza, è stato il capogruppo Pd, Andrea Cavicchioli: “Sconvenienti e incompatibili col ruolo di assessore le valutazioni che sono state fatte da Armillei sull’operato del Pd. Il Pd e il suo gruppo non credo siano stati un problema per la giunta per il lavoro svolto, anche con un’impostazione diversa dal passato, con aperture verso l’opposizione. C’è gente che viene in questo consesso e con sacrificio cerca di trovare soluzioni e di dare un colpo di reni aiutando la giunta in tutti i passaggi. La dignità di tutti i membri del gruppo e della maggioranza non può essere lesa e pertanto invito il sindaco ad agire nei tempi e nei modi che ritiene opportuni”.