Da lunedì scorso la città delle Gaite si è trasformata a pieno titolo in capitale italiana di tiro con l’arco: alla cerimonia d’apertura nella centralissima piazza Silvestri hanno partecipato gli oltre settecento arcieri provenienti da tutte le venti regioni, dal più piccolo di appena sei anni al veterano di circo ottanta.
Sul palco, il sindaco di Bevagna, Analita Polticchia; il presidente della compagnia Arcatores de Mevania, Oscar Bettini ed Enrico Rossi presidente della federazione italiana tiro con l’arco.
Suggestiva la cerimonia d’apertura, con un arciere che ha scoccato una lancia infuocata dall’alto del campanile di San Michele per andare ad accendere il grande braciere posto a mo di torcia olimpica, sopra l’arcata tra il teatro Torti e la chiesa di San Silvestro.
In questi primi tre giorni di gare, che si concluderanno con la premiazione in calendario per la serata di sabato, sono già presenti a Bevagna più di 1700 persone, considerando familiari e parenti degli atleti, nonché staff tecnici ed accompagnatori al seguito.
E proprio secondo i dati forniti dalla Fiarc, il campionato nazionale 2015 sposterà sul territorio ospitante un volume d’affari intorno ai quattrocentomila euro.
L’evento torna a Bevagna a distanza di tredici anni, a dimostrazione dell’affidabilità e dal buon lavoro svolto, per l’appunto, degli rcatores de Mevania. La prossima sede sarà invece nella provincia di Parma.
“Abbiamo allestito cinque campi con percorsi da cinque chilometri ciascuno da 24 piazzole ed uno da 28 – fa sapere il presidente della compagnia bevanate, Oscar Bettini – situati nella zona collinare di Pian di Boccio e del santuario della Madonna della Stella. Le gare cominciano alle nove e mezza e terminano verso le 18 ma ogni sera – ci tiene a sottolineare – ci sono spettacoli in piazza, dai musical alle sfilate di moda, e tutti ci stanno facendo i complimenti sia dal punto di vista sportivo che sul fronte dell’accoglienza e della proposta culturale, paesaggistica ed enogastronomica”.