Salvini? “Cambia idea più velocemente di quanto cambi la felpa”. E “siccome è notoriamente un opportunista, dove gli conviene si schiera con noi”. E ancora: “Non credo abbia inibita la libertà di parola, ma è assolutamente indegno che qualcuno voglia impedirgli di parlare”. Di più: “Non credo che agli italiani manchino le parole di Salvini, nel senso che lo sentono parlare in qualunque giorno e a qualunque ora”.
Parole di Angelino Alfano, nella veste di presidente del Nuovo Centrodestra, a Spoleto per sostenere Claudio Ricci nella corsa alle elezioni regionali del 31 maggio. Il ministro sveste i panni del numero uno del Viminale e indossa quelli del politico di razza. Dalle bacchettate a Salvini e il riferimento al suo tour (e a tutte le polemiche di ieri) in Umbria in poi è show: “Questa Regione è una delle roccaforti rosse”, tuona. “Ma lo era anche la città di Spoleto, dove abbiamo vinto le ultime amministrative. E proprio da quanto è avvenuto in questa città possiamo trarre l’esempio di quanto possa essere vincente la capacità di interpretare le esigenze delle persone, e di dialogare con esse”.
Ad accoglierlo, all’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato si Spoleto, il Sindaco Fabrizio Cardarelli insieme a Claudio Ricci, candidato alla presidenza della Regione Umbria, all’onorevole Luciano Rossi, il consigliere regionale Massimo Monni, il Questore di Perugia Carmelo Gugliotta, la direttrice dell’Istituto Elisa Beatrice Cozza, i Vice Questori aggiunti Claudio Giugliano e Francesca Peppicelli e il Capitano Marco Belilli, comandante della Compagnia carabinieri di Spoleto. Presenti anche il Presidente del Consiglio comunale Giampiero Panfili, il vicesindaco Maria Elena Bececco e gli assessori Gianmarco Profili e Antonio Cappelletti.
Ancora Alfano: “Siamo il movimento politico della tolleranza e dei valori solidi e forti. Quello che ha preso l’avvio con Umbria Popolare è l’avvio di una strada sempre più visibile. Noi non siamo né del Pd né dell’estrema destra. Siamo una grande area popolare. Basta vedere cosa è successo in Francia: c’è spazio per un centrodestra moderato e riformatore. Noi lo stiamo costruendo stando al governo insieme agli amici dell’Udc e a quelli che ci hanno creduto. Noi portiamo acqua al mulino dell’Italia. Noi siamo qui per dire che vincere l’Umbria non è una scommessa facile ma è a portata di mano”.
Insomma, la discesa dei big in campo per le elezioni riserva sempre scintille. Il tutto aspettando Renzi, ovviamente. Ma Angelino ci crede e lancia Claudio verso i palazzi di piazza Italia. Si può fare, spiega, tenendo la barra del centro e del voto moderato. Funzionerà?