Si torna indietro al 2000 con il Grande Giubileo in consiglio comunale a Perugia: nodo della vicenda questa volta il “piano degli interventi relativi a mete storiche e religiose”, previsti proprio per quell’occasione, e che non dovevano trovarsi solo nel Lazio ma anche a Perugia. A sollevare la questione è il consigliere Carmine Camicia (FI), che ora propone di impiegare gli alloggi degli stabili di San Sisto per gli studenti di Medicina, anche tramite l’intervento dell’ADISU (Agenzia per il Diritto allo Studio della Regione Umbria). Gli interventi, ricorda il consigliere nel suo odg, riguardavano esclusivamente “i settori dell’accoglienza, della ricettività a basso costo o in comunità religiose e dei relativi servizi, comprese le aree accessorie di pertinenza, le soluzioni atte a favorire gli accessi e la mobilità dei disabili e delle persone non autosufficienti e l’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali, nonché i beni culturali e di carattere religioso, in modo da assicurare la piena rispondenza alle finalità dei pellegrinaggi giubilari”. Tutti interventi la cui scadenza per la realizzazione e il completamento delle opere scadeva il 31 ottobre di un, ormai non più data laquestione sollevata, 1999.
I fondi necessari alla costruzione di queste opere erano stati valutati disponibili dagli enti previdenziali già nel 1996, destinandoli appunto “ad investimenti per residenze di accoglienza, al recupero di edifici di valore storico-artistico ed alla realizzazione di strutture sanitarie e di altre strutture di interesse pubblico, che dovevano rimanere di proprietà degli enti e, successivamente, posti a reddito o utilizzati per fini istituzionali, nell’ambito degli interventi previsti dal presente articolo, previa intesa con i comuni nel cui ambito venivano localizzati gli interventi”.
A Perugia, erano stati nello specifico attuati degli interventi per la realizzazione delle strutture ricettive in Via Pontani (uno stabile) e in Via A. Liberati a San Sisto (4 stabili). Era stata poi l’INAIL, dopo la fine del Giubileo, ad assegnare l’immobile di Via Pontani al Sodalizio San Martino, mentre i 4 stabili di San Sisto erano stati dati in locazione ad una società che trasformava gli immobili in un residence denominato le “Quattro Stagioni”. Poi la “rivoluzione”: proprio gli immobili acquistati a San Sisto non furono utilizzati per fini sociali, ma furono trasformati in un albergo a 3 stelle. Il consigliere Camicia aggiunge nel suo odg che nel 2002, dopo “un’inchiesta giudiziaria per tangenti su immobili, insieme a tre persone, veniva arrestato, il Direttore Generale dell’INAIL; recentemente, inoltre, la società che gestiva gli immobili adibiti ad albergo “Le Quattro Stagioni”, sembra che sia stata dichiarata fallita, e che comunque l’unica certezza è che il complesso alberghiero attualmente è completamente in stato di abbandono in quanto chiuso”.
Alloggi per studenti – Da questa situazione nasce la proposta di Camicia, ossia di rivendicare l’utilizzo degli immobili in questione per impiegarli per fini sociali, “assegnando successivamente, attraverso l’ADISU, gli appartamenti di San Sisto, agli studenti che frequentano l’Università di Perugia, ed in particolar modo la facoltà di Medicina”.
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