Ex mattatoio Perugia, una nuova puntata: dopo la protesta dei ragazzi dell’Alabarda Spaziale di Ponte San Giovanni, giunta lo scorso lunedì in Consiglio comunale a Palazzo dei Priori a seguito dello sgombero della scorsa settimana, questo pomeriggio è avvenuto un incontro tra la delegazione del centro sociale e il sindaco del capoluogo umbro, Andrea Romizi.
Centro sociale manifesta sotto il Comune / “No vendita ex Mattatoio”
Il contenzioso degli affitti mancanti – Una giornata, quella di oggi, che ripercorre le linee della prima fase di mobilitazione messa in piedi dal Csoa a Perugia. Oggi è stata dunque sancita la sospensione dello sgombero del centro sociale e l’avvio di un tavolo tecnico tra il comune e l’associazione. Massima apertura da parte di Palazzo dei Priori, con Romizi, a venire incontro ai ragazzi dell’ex mattatoio, dunque. Alla base del problema restano i 21 mila euro richiesti all’associazione, che ora risulta morosa, per il canone d’affitto. I ragazzi lamentano da parte loro come, per 15 anni, non gli sia mai stata chiesto il canone, nè questa somma sia stata, a loro dire, accertata o dichiarata negli uffici competenti. I locali del’ex mattatoio venivano ammodernati e tenuti in vita, facendo così risultare direttamente lo sconto sul canone d’affitto annuale. Ma ora “vengono richiesti i canoni arretrati“, dichiarano dall’associazione.”si rivela così la politica di neoliberismo spietato della giunta Romizi che smantella esperienze di vita e spazi pubblici“, dichiarano dall’ex mattatoio Csoa su facebook.
Mobilitazione ad oltranza – “La mobilitazione continua, per riuscire ad ottenere nuovi risultati. Non ci rimane altra strada – dicono dal Csoa – che una mobilitazione permanente, per discutere sulle dinamiche sociale che più vengono toccate dalla spending review”. E c’è spazio nella protesta anche per il progetto sul Mercato Coperto, già protagonista di una “riappropriazione popolare” con i ragazzi di Umbria Grida Terra, e le terre di Caicocci, a Umbertide. “Il futuro del mercato coperto sarà la ristrutturazione con fondi pubblici e poi la svendita ad un privato. L’esperienza di Caicocci Terra Sociale, che da tempo valorizza terre abbandonate al degrado, viene colpita da denunce inviate dalla Regione Umbria”.
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