Il Tevere come mobilità alternativa: per anni il fiume è stata la principale via di comunicazione dell’Alta Valle del Tevere. Con il progetto finanziato dalla Regione Umbria per 2 milioni di euro tornerà ad essere un collegamento per spostarsi nel territorio di Città di Castello, Montone ed Umbertide con i mezzi a due ruote.
Le risorse messe a disposizione andranno a completare la pista ciclabile che unisce i tre comuni e “a valorizzare l’asta del Tevere come un continuum” spiega l’assessore all’Ambiente tifernate, nonché capofila del progetto, Luca Secondi, per il quale “la pista ciclabile è solo l’ultima in ordine di tempo delle infrastrutture di cui doteremo il parco fluviale, destinato a diventare un elemento caratterizzante del territorio, come lo è l’impronta rinascimentale nell’assetto urbano. Negli ultimi decenni il Tevere ha avuto un ruolo marginale da cui deve riscattarsi anche grazie ai lavori previsti presso la sede del Canoa Club, nell’area dei laghi Spadi, presso l’anfiteatro e sulla viabilità di raccordo con il Parco Langer”.
“Il progetto della pista ciclabile è inserito in questo disegno complessivo – continua Secondi – servirà da elemento facilitatore tra centro storico e Tevere, introdotto in qualche maniera dall’opzione già fruibile del bike sharing”.
Presentato in un convegno, il sistema di interventi contenuti nel progetto “Rivitalizzazione del parco fluviale del Tevere. Potenziamento e accessibilità ambientale e culturale” pone i 4 punti di riferimento interni per la pista ciclabile di Città di Castello: il Parco Langer, il Ponte sul Tevere e il Canoa Club, il Parco di Rignaldello e gli impianti sportivi di Viale Europa, dove è previsto un collegamento ciclo-pedonale rialzato per un traffico agevole.
Dal Canoa Club sarà pensato un passaggio protetto per raggiungere la Pinacoteca. Il Ponte sul Tevere manterrà la balaustra con la profilatura del cemento armato e un corrimano alla sommità per renderlo più sicuro e più bello, grazie anche ad una nuova illuminazione architettonica. Sarà fresato l’asfalto del ponte per riportare il marciapiede in quota.
“La pista è naturalmente un impianto che supera i confini locali, coinvolgendo direttamente il comprensorio – conclude Secondi – Città di Castello, Umbertide e Montone hanno lavorato insieme per valorizzare una risorsa comune che può diventare un motore di sviluppo compatibile e diffuso”.