Le esigenze di sviluppo infrastrutturale possono e devono conciliarsi con quelle della sicurezza dell’ambiente. E più le aziende sapranno essere sostenibili, tanto maggiore sarà la crescita anche economica delle imprese, con importanti e positive ricadute per la società. Questo il messaggio che arriva dal convegno ‘Le nuove regole per la sicurezza dell’ambiente’ organizzato da Terna.
“Stiamo dissipando risorse che appartengono alle generazioni future – ha sottolineato la presidente di Terna, Catia Bastioli – il cambiamento è elemento fondamentale”. E per vincere questa sfida Terna, forte della sua esperienza sul campo, lancia sette nuove regole. Innanzitutto, occorre ribaltare la prospettiva che vedeva competitività e ambiente come fattori antitetici – ha spiegato durante il convegno Giuseppe Lasco, capo divisione corporate di Terna – e considerare invece l’ambiente come una risorsa dell’azienda, da tutelare al pari delle risorse umane e degli asset, in grado di favorire e non ostacolare la competitività.
Occorre poi saper guardare a lungo termine, ovvero investire oggi nella tutela dell’ambiente per essere competitivi domani, come dimostra l’esperienza di Terna grazie ad una scelta fatta anni fa a favore dell’ambiente, e che si è tradotta, solo per dire alcuni esempi, nell’eliminazione di 1.700 vecchi tralicci, liberando un’area pari a 2.400 campi di calcio, nell’installazione di 800 sostegni ‘monostelo’, che hanno un ingombro sul terreno 15 volte inferiore rispetto ai tralicci tradizionali, con un investimento di oltre 80 milioni di euro, nella costruzione di linee elettriche eco-sostenibili – solo le 6 principali già fatte o in corso di realizzazione hanno valore complessivo di 3,5 miliardi di euro. E ancora, la necessità di dotarsi di una governance ambientale, che indichi chiaramente all’interno dell’organizzazione figure e ruoli, meglio ancora se integrata con quella della sicurezza del lavoro.
Quarto, investire nella formazione del personale in materia ambientale. Pur non essendo un obbligo di legge, è quanto mai importante creare una cultura condivisa in tema di protezione dell’ambiente, di cui ciascun dipendente deve sentirsi responsabile in prima persona. Si tratta quindi di vedere la formazione come un’opportunità per l’azienda che può garantire non solo ritorni economici ma anche, e soprattutto, sociali e di reputazione.
Non meno importante è il tema della prevenzione. E’ anzi quanto mai opportuno che le imprese, oltre ad applicare le procedure una volta che si è verificata un’emergenza, si dotino di uno strumento strutturato ed adeguato di risk management ambientale, completamente integrato con gli altri sistemi di risk management, che sia in grado di tenere sotto controllo i potenziali rischi ambientali con un approccio preventivo. Rientra in questo contesto anche il ‘progetto sicurezza integrata dei cantieri‘, con l’obiettivo di controllare a 360° durante tutte le sue fasi – progettazione, affidamento lavori, esecuzione – la sicurezza nei cantieri.
Settima e ultima regola, la certificazione ambientale dei fornitori qualificati. Un approccio virtuoso alle tematiche ambientali non può non coinvolgere i propri fornitori; per questo è importante che ogni azienda si doti di un sistema di qualificazione, di tipo integrato, mediante il quale selezionare le imprese più virtuose e rispettose dell’ambiente, inserendo tra i requisiti necessari la certificazione ambientale. E’ con questo approccio che ammontano a oltre 400 le imprese qualificate, con più di 20.000 addetti, che oggi lavorano con Terna.