Tre anni, e la bellezza di 19 commissioni dopo, riparte l’iter per l’approvazione del regolamento per l’arredo urbano di Spoleto. Riparte con diverse novità rispetto alle linee del passato, imposte per lo più dalla soprintendenza che non concederà altre proroghe a bar e ristoranti del centro storico. Sui gazebo, ad esempio, che dovranno essere tutti indistintamente smantellati per far posto ai cosiddetti ‘dehors’: sistemi di arredi mobili e facilmente rimovibili costituiti da ombrelloni, pedane, tavoli e sedie. L’amministrazione ha invece deciso di bypassare le regole sull’ampiezza massima delle pedane (40 metri quadrati) valutando caso per caso in base al contesto urbano in cui si trovano. Non è escluso quindi che qualcuna di quelle già esistenti vada ridimensionata, gli esercenti avranno 3 anni di tempo per adeguarsi.
Strumento di garanzia – D’altronde muoversi all’interno delle linee guida imposte dalla soprintendenza non è così immediato, specie dove insiste il vincolo paesaggistico. Spoleto è stata divisa in due ambiti, uno vincolato che copre il centro storico e altri luoghi di particolare pregio storico, artistico e paesaggistico, e l’altro che da piazza Garibaldi si estende verso le periferie. Chiaro che nel primo le disposizioni siano molto più stringenti; in questo senso il regolamento è uno strumento che dovrebbe andare a garanzia dei commercianti per evitare le lungaggini burocratiche che verrebbero a crearsi se si dovesse presentare ogni singolo progetto alla soprintendenza. Con cui bisognerebbe fare i conti in ogni caso.
Tende e bacheche – Così, oltre alle disposizione sulle pedane, il regolamento, illustrato oggi in commissione normativa dall’assessore Antonio Cappelletti e dall’architetto Rossella Carola, contiene delle rigide norme relative alle tende parasole, che non possono modificare le linee architettoniche degli edifici su cui vengono montate e devono avere un’ampiezza massima di 120 cm (sono previste deroghe per casi particolari), oltre ad avere colori neutri e a non riportare insegne pubblicitarie. Nell’ambito 1 occhio anche alle bacheche illustrative (locandine dei cinema, farmacie di turno, menu dei ristoranti, ecc.) che non possono essere realizzate in alluminio o materiali plastici ma solo in ferro battuto, e soprattutto non possono essere installate su pareti decorate, affrescate o ricoperte da intonaci di pregio.
Gazebo vs pedane – Fin troppo chiaro però che il principale ‘oggetto del contendere’ sarà l’eliminazione dei gazebo in favore di pedane ed ombrelloni. In commissione stamattina si è discusso molto, anche relativamente alla possibilità di piazzare ai lati degli ombrelloni dei teli verticali che possano proteggere gli avventori dei locali dal freddo e dal maltempo, ma l’assessore Cappelletti non è sembrato molto incline a recepire il suggerimento. “Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – con la ripavimentazione di piazza del Mercato e di altre zone del centro storico si potrebbe persino superare la necessità delle pedane, piazzando tavoli e sedie che ben si armonizzino nel contesto urbano direttamente sulla sede stradale”.
C’è già una contestazione – La presidente della commissione normativa Maria Cecilia Massarini ha aggiornato la seduta a martedì prossimo, quando verranno presi in esame nuovi articoli del regolamento. Nel frattempo sembrano già cominciati gli screzi tra amministrazione e pubblici esercizi. Un noto ristorante a pochi passi dal comune avrebbe infatti rifatto di recente il gazebo che sarebbe stato prontamente contestato dai tecnici comunali. Questi ultimi, recita il regolamento, hanno la facoltà di supervisionare le operazioni di montaggio e smontaggio di gazebo e dehors e di comminare sanzioni pecuniarie qualora i titolari degli esercizi stiano violando le regole. Vedremo se sarà un caso isolato o l’inizio di un vero e proprio ‘braccio di ferro’.
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