Dopo l’incontro Matteo Renzi-Giovanni Malagò (presidente Coni nazionale) degli scorsi giorni, a febbraio è attesa la presentazione ufficiale del comitato promotore per le Olimpiadi Roma2024.
Nonostante il comitato sia ancora da costituire, a Terni si è già accesa una polemica tra ambientalisti e istituzioni sull’opportunità di presentare Piediluco come luogo ideale per le gare di canottaggio.
Facciamo un passo indietro.
L’iniziativa è stata lanciata, nel dicembre 2014, dall’ex assessore di Terni, Alberto Pileri e dal consigliere del PD, Sandro Piccinini, raccolta dall’assessore allo Sport della regione Umbria, Paparelli, e supportato dall’entusiasmo di molti cittadini.
Come un fulmine a ciel sereno era poi arrivata una lunga nota a firma di Federazione provinciale dei Verdi di Terni – V.A.S. (Verdi Ambiente e Società) di Terni – Italia Nostra-Terni – WWF Terni, nella quale si boccia senza appello la candidatura olimpica del paese ternano, con motivazioni documentate in una nota ufficiale:
QUI LA NOTA INTEGRALE (Anche in calce)
Per approfondire la questione TO ha contattato il presidente provinciale del Coni, Stefano Lupi, che, in anteprima, ha illustrato a TuttOggi la sua idea e il suo progetto sportivo per la città: “Mi pare che spesso a Terni ci sia un provincialismo sterile nel momento in cui si presentano opportunità di promozione del territorio – afferma Lupi – Senza trascurare il fattore del rispetto ambientale, che rimane una priorità, si può comunque promuovere il territorio attraverso l’impiantistica sportiva.
La mia idea è quella di sfruttare questa opportunità di una possibile candidatura come base per costruire una politica di riqualificazione della Valnerina,e non solo: zona che potrebbe diventare centro di attrazione sportivo per tutto l'anno.
Non ci sono soltanto le gare, ma anche allenamenti, eventi collaterali, stage, campus e altre iniziative che potrebbero portare ricchezza a tutto il territorio. Per gli sport meno conosciuti – continua Lupi – Terni è già un centro di grande attrazione: mi riferisco al tiro con l’arco, al podismo, al ping-pong, alla scherma, al pattinaggio, al nuoto sincronizzato. La Valnerina è una grande palestra a cielo aperto, sta a noi trovare le risorse e le giuste modalità per sfruttarla a dovere”.
Il numero uno provinciale del Coni poi ci svela la sua idea per Terni:
“La città deve diventare la base di tutti i centri federali degli sport meno conosciuti, sfruttando la morfologia del territorio e le posizione geografica che la pone a solo 100 Km da Roma.
Attraverso un progetto esteso e a lungo termine è possibile riqualificare e promuovere il territorio; in questi 10 anni, attraverso la sinergia di Coni, istituzioni locali e soggetti privati si potrebbe trasformare la Valnerina in un centro polifunzionale dedicato allo sport. Non solo a quello agonistico – aggiunge Lupi – ma anche a quello amatoriale che raccoglie un gran numero di cittadini appassionati. Facendo ognuno la propria parte, si può iniziare a ragionare su un progetto di grande importanza e spessore socio-economico”.
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