Gli azzurri di Foligno tracciano un bilancio politico dell’anno che si sta per concludere: Forza Italia è stata la protagonista, in senso assoluto, della riunificazione di quasi tutte le forze politiche di opposizione della scorsa legislatura presenti in Consiglio comunale, e di fatto ha dato il via ad una coalizione capace di opporsi quasi alla pari al centro sinistra, scrive in una nota Riccardo Meloni, capogruppo consiliare.
Questo percorso – sottolinea – ci ha portato a raggiungere il miglior risultato degli ultimi venti anni anni a 2500 voti dalla conquista della città.
“Fin dall’inizio della legislatura il nostro movimento si è immediatamente distinto per propositività e concretezza, decidendo di guardare oltre su alcuni comportamenti che sicuramente non esaltavano il Consiglio comunale, come la bufera sulla votazione del vicesindaco.
Abbiamo ricevuto l’attenzione della cronaca nazionale sulla vicenda del punteggio assegnato alle case popolari, siamo stati tacciati di razzismo solo perché era nostra intenzione privilegiare i cittadini di Foligno che vivono in città da oltre dieci anni. Riteniamo che, chi ha pagato per anni le tasse presso il nostro comune, in un momento di difficoltà debba essere aiutato più di altri.
Abbiamo denunciato pubblicamente disservizi e degrado come quello di piazzale della Pace, Via Londra, raccolta differenziata, e molto altro.
Siamo costantemente intervenuti sul dibattito delle partecipate, da sempre cavallo di battaglia di Forza Italia, che destano ancora enorme preoccupazione per il futuro, tanto che il verificarsi di determinati eventi comprometterebbe in maniera drammatica il bilancio comunale.
Ad oggi siamo riusciti ad ottenere la riduzione dei componenti il consiglio di amministrazione dell’ Afam, ora con un amministratore unico.
Abbiamo continuato le nostre battaglie sulla sicurezza, ma ad oggi le nostre proposte come il potenziamento della videosorveglianza, della polizia locale e delle strade non sono state prese in considerazione.
Abbiamo proposto emendamenti al bilancio per aumentare le risorse ai disabili, riducendo spese relative a rappresentanza e versamenti a partecipate regionali, proposte accettate in sede di assestamento di bilancio.
Nonostante l’indifferenza della maggioranza continuiamo la battaglia per la difesa del territorio, contestando l’impiego delle pale eoliche nella nostra montagna, battaglia che ci vede protagonisti dal 2004, senza mai essere stati ascoltati.
Attraverso i nostri rappresentanti nel Consiglio nazionale dell’ Anci abbiamo contestato l’Imu sui terreni agricoli, considerandola una tassa ingiusta, inopportuna che penalizza fortemente il nostro territorio.
La maggioranza, per contro, si sta distinguendo per la sua staticità: non ci sono provvedimenti degni di nota di una giunta costruita sul ‘manuale Cencelli’.
Il bilancio 2014 è stato costruito su due pilastri : uno attraverso l’aumento dell’indebitamento con l’accensione di un mutuo che non è stato utilizzato per creare sviluppo per la città o per affrontare spese straordinarie, ma solo per occuparsi dell’ordinaria amministrazione come ad esempio l’asfaltatura di qualche strada. Questo comporta un ulteriore ingessamento del bilancio e riduce le possibilità di spese per investimenti e sviluppo economico e sociale. L’altro pilastro è l’alienione dei beni immobili di proprietà, provvedimento che definito utopico quando ci è stato presentato e che in effetti tale si sta rilevando. Molte vendite non si sono concretizzate, le aste sono andate deserte e pertanto le opere pubbliche previste con tali risorse non saranno effettuate.
Oltre a queste situazioni, che non possono che preoccupare tutti noi, l’amministrazione non è riuscita neppure ad essere anello di congiunzione tra le diverse associazioni economiche sociali della città, anzi dimostra grossi limiti al riguardo.
Spesso le divisioni all’interno della maggioranza costringono il Consiglio comunale ad interminabili discussioni su questioni politiche che non interessano la città: imbarazzanti e conflittuali risultano anche i rapporti con i sindacati e la polizia municipale.
Non ci resta che sperare in una inversione di rotta, e presa di coscienza degli errori nelle scelte fatte, ma l’autoreferenzialità e il percorso fin qui tracciato, non fanno altro che aumentare le nostre preoccupazioni.