di Laura Zampa (*)
Come consigliera comunale, relativamente all’attuale e corretto lavoro che si sta svolgendo in IV Commissione riguardo gli organici del personale infermieristico del presidio ospedaliero di Spoleto, pongo in evidenza che, per avere un quadro completo della situazione, è indispensabile entrare in possesso e prendere visione anche dei dati relativi al personale medico. È indispensabile infatti dare risposte e fare chiarezza tra i concittadini su quale progetto abbia la Direzione dell’ASL2 rispetto all’ospedale di Spoleto, perché questo non sembra in realtà essere chiaro a nessuno. È incredibile infatti, per fare un esempio, che a distanza di oltre due mesi dal voto unanime espresso dal Consiglio Comunale di Spoleto alla mozione della IV Commissione Consiliare Permanente che chiedeva attenzione per l’attivazione H24 del servizio di parto in analgesia, di questo ancora non si abbia traccia. Il parto senza dolore è una conquista e un diritto per tutte le donne e deve essere massimamente garantito nei reparti di ostetricia dove il Piano Sanitario Regionale dell’Umbria lo prevede. Spoleto è uno di questi reparti, come si evince dalla stessa Delibera del Direttore generale della USL2 per il conferimento dell’incarico di Primario di struttura complessa di Anestesia e Rianimazione per il P.O. di Spoleto.
Parlando di organici, tra l’altro le intenzioni del Direttore Fratini, riguardo il metodo individuato per affrontare e risolvere il problema, comunicate alla Città, in Consiglio Comunale, dall’Assessore Bececco a fine settembre, oltre a non avere avuto seguito da quella data, mi trovano in disaccordo. È inconcepibile porre sulle spalle di medici di anestesia e rianimazione il peso di scelte che devono essere politiche e di sana gestione dirigenziale. L’anestesista credo sia, all’interno dell’ospedale, uno di quei lavori che massimamente richiedono attenzione, riflessione, prontezza e quindi adeguati tempi di riposo. Caricare queste professionalità di reperibilità H24 ritengo sia un danno, sia per la loro incolumità psico-fisica, sia per quella dei pazienti ad essi affidati. Quello che serve è invece fornire al P.O. di Spoleto, anche in sinergia con l’ospedale di Foligno, un organico che garantisca l’adeguatezza dei servizi e ponga le strutture nella possibilità di lavorare senza pericolosi sovraccarichi per nessuno. Questo è quello che ritengo la politica della nostra città debba richiedere con forza alla Regione Umbria ed al Direttore Generale della USL2. Questo voleva essere solo un esempio, il parto indolore è solo un piccolo petalo della grande corolla di attenzione che noi, specialmente in questo tempo, dobbiamo ai servizi ed alle strutture del nostro Presidio Ospedaliero. Dalle scelte di questi giorni riguardo il Piano Sanitario Regionale, infatti, a partire da quelle che verranno fatte per l’individuazione delle giuste professionalità per i primariati di Struttura Complessa di Chirurgia e di Anestesia e Rianimazione, o ancora per il rapido reintegro degli organici dei chirurghi, che ci è stato comunicato risulta essere sotto di due unità oltre al Primario, verrà decisa la sorte dell’Ospedale di Spoleto negli anni futuri.
(*) Consigliera Comunale gruppo PD