Cinque dei 19 dipendenti di una tavola calda di Perugia, gestita da cinesi, lavoravano in nero: lo hanno scoperto i carabinieri, che hanno sospeso l’attività dell’impresa in questione e comminato sanzioni amministrative per 25.000 euro, essendo risultata ancora da consegnare la dichiarazione di assunzione dei 14 lavoratori cinesi regolari, oltrechè per l’infedele registrazione del libro unico del lavoro e per le violazioni delle norme a tutela della salute e
dell’igiene pubblica.
Il titolare dell’impresa, un cinese di 26 anni, è stato anche denunciato per aver installato senza autorizzazione un impianto di videosorveglianza con cui poteva controllare quello che facevano i propri dipendenti.
Nei confronti della stessa impresa è stato infine attivato un recupero di contributi non versati agli enti previdenziali e assistenziali, ancora in corso di quantificazione.
I militari del radiomobile e dei nuclei Ispettorato del lavoro e tutela della salute, insieme ad operatori della Asl, nel corso del controllo hanno accertato che nel locale in questione non erano esposti i cartelli indicatori della salute dei non fumatori e il sistema di autocontrollo igienico-sanitario (che garantisce la salubrità dei prodotti alimentari) è stato trovato non aggiornato.
Lavoro in nero in una tavola calda a Perugia
Le indagini dei carabinieri / Niente contributi previdenziali e assistenziali
Lun, 24/11/2014 - 19:51