Incontro tra titani della Storia dell’Arte italiana e mondiale quello che da oggi, venerdì 31 ottobre, avrà luogo al Museo civico di Sansepolcro.
“Rivisitazione: Burri incontra Piero della Francesca” è l’evento-mostra che, per la prima volta in assoluto, mette a confronto uno dei maestri dell’arte contemporanea e uno dei simboli di quella rinascimentale. Così lontani, tra essi ci corrono cinque secoli, eppure così vicini, appena 15 i chilometri che dividono i luoghi natii dei due, rispettivamente Città di Castello e Sansepolcro.
L’evento, che oggi alle 18 apre ufficialmente le celebrazioni per il centenario di Burri, è nato da un’idea dell’avvocato biturgense Riccardo Lorenzi e precede l’altro importante appuntamento di New York al Guggenheim, una mostra antologica retrospettiva con più di 100 opere dedicata al maestro tifernate e prevista per il 15 ottobre 2015.
La mostra, che sarà visitabile fino al 12 marzo prossimo, è a cura della Fondazione Palazzo Albizzini e di Bruno Corà (presente alla presentazione di stamattina), è stato promosso dall’Associazione Sbandieratori di Sansepolcro (presente Giuseppe Del Barna) e dalla Pinacoteca Civica, con il patrocinio dei Comuni di Sansepolcro e di Città di Castello, e l’aiuto dei numerosi sponsor.
Le opere di Burri esposte nel Museo Civico, nella sala accanto a quella che ospita la Resurrezione (1458) il San Ludovico (1460) e il San Giuliano (1454), sono il Sacco e Verde (1956) Rosso plastica (1962) Grande Bianco Cretto (1974) e Cellotex (1975).
Il sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani ha dichiarato: “Si è avverato un sogno: poter avere sotto lo stesso tetto due grandi dell’Altotevere, nutriti entrambi dello stesso paesaggio, che hanno fatto la storia mondiale dell’Arte e dell’interpretazione della vita. Si abbatte finalmente uno ‘steccato’ tra i due comuni, grazie anche ad un unione tra due territori favorita dagli cittadini”.
Ha sottolineato l’importanza dell’abbattimento di barriere e superamento di confini anche il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta: “Il legame tra i nostri due territori e la scelta originale e coraggiosa di questa mostra valorizzano l’intera Alta Valle del Tevere. E’ troppo importante avviare nuove sinergie, basta saper guardare oltre il proprio naso”
“In tutta Italia si parla di questo evento. – ha precisato il curatore della mostra Bruno Corà – Un simile confronto tra antico e moderno è però possibile solo se gli artisti e le opere dei medesimi sono di prima e pari grandezza”. “Il confronto tra i due maestri– conclude Corà – non è su chi ha più muscoli ma sulla qualità. Le opere devono essere viste dal punto di vista degli equilibri formali e spaziali, della tensione geometrica e dell’amore per i luoghi natali raggiunti in esse da entrambi. Infine bisogna cercare di assorbire l’aura che viene da questi capolavori”.
Del resto, come dicono quelli del Guggenhein: “Il lavoro di Burri demolisce e riconfigura tutta la tradizione pittorica occidentale”.