La Resistenza partigiana in Umbria fu un fatto tutt’altro che marginale. Arrivò a coinvolgere attivamente quasi 7mila combattenti, molti dei quali pagarono con un tributo di sangue il proprio impegno per la Liberazione dal nazifascismo. E in questa lotta, breve nel tempo, ma molto intensa, un ruolo importante lo rivestì il territorio di Norcia e Cascia, dove la brigata partigiana Antonio Gramsci, insieme ad altre formazioni combattenti, molte delle quali formate anche da slavi, riuscirono a liberare autonomamente e a controllare per circa due mesi un territorio vastissimo, quasi mille chilometri quadrati, dando vita alla prima Zona Libera Partigiana Umbro Sabina Marchigiana.
Lo scorso 7 giugno, a 70 anni da quella straordinaria esperienza, poi repressa nel sangue dall’esercito nazista prima della definitiva liberazione, la Lega Spi Cgil di Spoleto Valnerina, insieme allo Spi provinciale, alla Camera del Lavoro di Perugia, all’Anpi e al Comune di Cascia, ha dato vita ad una partecipatissima iniziativa commemorativa e di rilancio dei valori della Resistenza, cuore pulsante della Costituzione Repubblicana.
“Eventi come questi sono vitamine, di ideali e di passioni”, ha commentato Carla Cantone, segretaria generale dello Spi Cgil nazionale, che ha chiuso l’iniziativa dopo numerosi interventi di ex combattenti (tra i quali Francesco Innamorati, oggi presidente dell’Anpi di Perugia), storici (Renato Covino, Angelo Bitti e Marco Venanzi), sindacalisti (Mario Bravi, Vincenzo Sgalla, Graziano Massoli, Oliviero Capuccini, Giuseppe Giansanti) e del sindaco di Cascia Gino Emili che si è detto orgoglioso di ospitare l’iniziativa in una sala del Comune.
Prendendo spunto dalla vicenda della zona libera – vicenda di assoluta rilevanza nella guerra di Liberazione come hanno sottolineato gli storici, basti pensare che la sola brigata Gramsci contava circa 700 combattenti – Carla Cantone ha sottolineato “l’impegno della Cgil e dello Spi nel mantenere vivi i valori che quei giovani difesero con la propria vita: democrazia, giustizia sociale e libertà”.
“Cascia e Norcia furono liberate non a caso – ha osservato ancora il segretario nazionale dello Spi – ma perché le popolazioni locali si misero in gioco, si attivarono rischiando la vita per supportare i partigiani e cacciare i fascisti e i nazisti. A loro – ha aggiunto Cantone – va il nostro ricordo e la nostra gratitudine”.
E venendo all’oggi, il segretario dello Spi ha invitato tutti i presenti (in una sala completamente gremita) a coltivare la memoria, perché l’Italia “unico paese ad aver scelto un partigiano come Presidente, Sandro Pertini, non potrà mai dimenticare la Resistenza. E quei valori, così attuali – ha concluso Cantone – sono essenziali per affrontare la crisi di oggi, che non è solo economica, ma anche morale”.