Jacopo Brugalossi
14 anni di reclusione per omicidio volontario. Questa la condanna inflitta oggi dal giudice Augusto Fornaci al giovane che, alla guida di una Ford Fiesta rubata, la notte del 31 gennaio 2013 centrò in pieno la panda di Maria Elena Petruccioli, 25enne di Montefranco studentessa all’Accademia delle Belle Arti di Perugia, causandone la morte immediata. Il 22enne era in fuga dai Carabinieri dopo aver commesso una rapina ad Alba Fucens (L’Aquila) insieme a due complici, col misero bottino di 50 euro. L’inseguimento – i militari individuarono l’auto in un posto di blocco all’altezza di Arrone – terminò alle porte di Spoleto con un tragico epilogo, lo schianto frontale in cui persero la vita non solo Maria Elena, ma anche uno dei complici, un 28enne che sedeva accanto al guidatore.
Rito abbreviato – Nell’udienza preliminare dello scorso 27 marzo il legale difensore, l’avvocato Donatella Panzarola di Perugia, aveva chiesto per il suo assistito il rito abbreviato, che di fatto salta la fase dibattimentale del processo e riconosce uno sconto di pena all’imputato. Oggi le parti sono tornate in aula per la discussione, durante la quale si è molto dibattuto circa l’effettiva consapevolezza dell’imputato sui pericoli per l’incolumità altrui che la folle corsa in auto avrebbe potuto causare. La difesa ha chiesto infatti che il reato fosse derubricato da omicidio volontario ad omicidio colposo. A quanto pare il legale avrebbe anche letto in aula una lettera del suo assistito, in cui quest’ultimo chiedeva perdono ai famigliari della vittima pregandoli di non considerarlo un assassino.
Accolte richieste PM – La sentenza è arrivata intorno alle 14.30, dopo circa tre ore di camera di consiglio. Il giudice Augusto Fornaci ha accolto in pieno le richieste del pubblico ministero Michela Petrini condannando il giovane a 14 anni di reclusione per omicidio volontario e riconoscendo le aggravanti generiche. In lacrime dopo la lettura del dispositivo la mamma di Maria Elena, che indossava una maglia bianca con la stampa di un primo piano della figlia, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. L’imputato, presente oggi in aula, è stato riaccompagnato dagli agenti della Polizia Penitenziaria al carcere di Maiano.
“Sentenza storica” – A parlare è stato l’avvocato Caroleo Grimaldi, che ha assistito i familiari della vittima nella costituzione di parte civile. “Si tratta di una sentenza storica ed estremamente importante – ha detto -. Mentre tutti continuiamo da anni ad attendere che il Parlamento vari la legge sull’omicidio stradale, i giudici suppliscono ai ritardi del legislatore irrogando pene adeguate alla particolare gravità dei fatti”.
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