Desta stupore e sconcerto la sentenza di dieci giorni fa con cui la corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo (per eccesso di delega) il decreto legge n. 23 del 2011, che dava la possibilità all’inquilino in nero di denunciare il proprietario e ottenere un ricalcolo del canone su una base molto vantaggiosa e con un contratto 4+4. La sentenza della corte ha, di fatto, ribaltato la situazione: i proprietari ora possono richiedere i canoni non versati dal 2011 a oggi e procedere allo sfratto dell’inquilino che ha denunciato la locazione irregolare.
“Una situazione gravissima, oltre che paradossale, – afferma l'assessore regionale Stefano Vinti – per tutti quei cittadini che avendo denunciato l'evasione e regolarizzato il rapporto, rischiano di essere oggi colpiti da cause per morosità o per occupazione senza titolo e di perdere casa per aver rispettato una legge.
Le conseguenze della sentenza sono pesantissime e si aggiungono al dramma che migliaia di famiglie stanno vivendo sul fronte del diritto alla casa.
Per questo sosteniamo con forza le richieste delle principali associazioni in difesa degli inquilini che si sono immediatamente attivate nei confronti del Ministero e del Parlamento per sanare le situazioni che si sono venute a creare con la sentenza della Consulta, rafforzando le norme contro i contratti irregolari e ribadendo il contrasto all'evasione fiscale nel settore delle locazioni che rischia una forte battuta d'arresto.“
Affitti in nero, la sentenza della corte costituzionale / “Conseguenze gravissime”
Mar, 01/04/2014 - 00:50