” Le piccole imprese sono sempre più penalizzate dagli aumenti del prezzo dell'energia elettrica. Infatti, in soli 6 mesi, da luglio 2007 a gennaio 2008, i rincari in bolletta sono stati del 7,6%. Una tendenza destinata a peggiorare nei prossimi mesi se non si arresterà la corsa del prezzo del petrolio, il cui costo al barile in euro nel 2007 è cresciuto del 51%”.
Così si esprimono Massimo Nocetti – Presidente di Confartigianato Imprese Perugia e il Segretario – Stelvio Gauzzi – che affermano che l'aumento del costo dell'elettricità per le piccole aziende è stato superiore a quello sopportato dalle famiglie che, nel secondo semestre 2007, hanno subito aumenti del 5,2% del prezzo dell'elettricità.
A monitorare i rincari è stato l'Ufficio studi di Confartigianato, che ha elaborato un'analisi della tendenza dei prezzi dell'elettricità su un nutrito campione d'imprese con meno di 20 dipendenti, che operano sul mercato tutelato dell'energia.
Gli aumenti del secondo semestre 2007 hanno pesato su ciascuna impresa per 175 euro e non fanno che aggravare una situazione già allarmante per i piccoli imprenditori che pagano l'energia elettrica il 22,6% in più rispetto alla media Ue.
Come se non bastasse, da luglio 2005 a luglio 2007 il prezzo dell'energia elettrica per i piccoli imprenditori è aumentato del doppio rispetto all'Europa: + 18,6%% nel nostro Paese a fronte del + 9% nell'Ue.
“Secondo l'analisi dell'Ufficio studi di Confartigianato, continuano Nocetti e Gauzzi, i maggiori costi sopportati dalle piccole imprese dipendono, oltre che dai ritardi nella liberalizzazione dell'offerta del mercato e dal prelievo fiscale sull'energia, anche dalla forte incidenza degli oneri generali di sistema che comprendono alcuni ‘sconti' e vantaggi accumulati negli ultimi anni dai grandi consumatori di energia”.
Infatti, il 12,5% dell'importo delle bollette elettriche di artigiani e Pmi serve a finanziare gli oneri generali di sistema. Tra questi a pesare di più, con una somma sono i contributi per finanziare nuovi impianti da fonti rinnovabili ed assimilate (i cosiddetti contributi CIP 6).
“Un'altra voce ‘pesante' tra gli oneri generali di sistema, proseguono Nocetti e Gauzzi, riguarda gli stranded costs, cioè i ‘costi incagliati' relativi ad investimenti effettuati dagli operatori ex monopolisti prima della liberalizzazione e che ora, in condizioni di libero mercato, non sono più ammortizzabili. E, ancora, sulla bolletta dei piccoli imprenditori incombe la contribuzione per i regimi speciali. A fronte di questi costi a carico delle piccole imprese, Confartigianato segnala che le grandi aziende godono di vantaggi e benefici esclusivi, tra i quali: l'esenzione completa dall'imposta erariale sull'energia elettrica per consumi superiori a 1.200.000 kWh/mese; l'esenzione dalla addizionale provinciale per i consumi che superano i 200.000 kWh/mese; gli sconti ai clienti interrompibili”.
Il Presidente di Confartigianato Imprese Perugia – Massimo Nocetti e il Segretario – Stelvio Gauzzi – sollecitano “interventi di riequilibrio e di perequazione degli oneri a carico delle piccole imprese. Ma soprattutto – sottolineano – chiedono che la diminuzione dei costi dell'energia costituisca una delle priorità del prossimo Governo se si vuole consentire al sistema delle piccole imprese di agganciare la crescita e recuperare competitività”.