“Apprendiamo dalla lettura di alcuni quotidiani che il Governo si starebbe accingendo ad approvare la Legge di stabilità che produrrebbe ulteriori e pesanti tagli al Fondo nazionale per la sanità. Siamo davvero stanchi di decisioni assunte da burocrati e consulenti dell’amministrazione dello Stato, pagati anche sei volte più di un giovane medico che presta la sua opera nelle corsie degli ospedali!”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, coordinatrice vicaria dell’area Sanità della Conferenza delle Regioni italiane.
“Sia chiaro – dice la presidente – il Governo attivi immediatamente un confronto politico con le Regioni, perché su un tema così importante come quello della sanità non siamo disponibili ad un altro tipo di interlocuzione che non sia quella con l’esecutivo nazionale”.
“Non è più tollerabile – prosegue – che tecnici e consulenti del Governo, nel chiuso delle stanze ministeriali, ipotizzino tagli alla sanità senza porsi prima di tutto il problema delle risposte che la sanità pubblica deve garantire alla salute dei cittadini. La situazione del Fondo sanitario nazionale, come sanno benissimo tutti a partire dallo stesso Ministro per la Salute, è ormai al limite della sostenibilità, con operatori, personale sanitario e medici sottoposti da tempo al blocco del ‘turnover’, con il conseguente impoverimento che si sta producendo alla quantità e qualità dell’offerta sanitaria, e con un danno enorme per molte fasce sociali, in particolare per gli anziani, maggiormente bisognosi di cure e assistenza sanitaria”.
“Il Governo – rimarca la presidente Marini – questa volta non può esimersi da un confronto di merito con le Regioni in quanto i tagli ipotizzati al Fondo sanitario mettono a rischio il diritto alla salute, un diritto fondamentale e costituzionale. Lo dico con forza e chiarezza: starò dalla parte dei cittadini in difesa del loro diritto alla salute e dalla parte degli operatori sanitari dei quali conosco la fatica e i sacrifici di ogni giorno per cercare di garantire ai nostri cittadini il diritto alla salute, in un sistema sanitario pubblico ed universalistico che invece politiche di tagli indiscriminati mettono a serio rischio”.
“In questi anni – sottolinea – in Umbria abbiamo realizzato politiche di riorganizzazione e riqualificazione del sistema sanitario regionale, tenendo sempre in equilibrio i conti e mantenendo inalterata, se non migliorandola, la sostenibilità di un diritto universalistico per ogni cittadino quale è quello della salute, garantendo altresì equità nell’accesso al servizio sanitario pubblico”.
“I tagli ipotizzati – conclude la presidente – metterebbero a rischio anche la stessa tenuta sociale, perché costringerebbero ad un appesantimento della tassazione nazionale e locale, facendo venir meno definitivamente il carattere pubblico ed universalistico del nostro sistema sanitario”.