Altri sei mesi di cassa integrazione per i lavoratori della Trafomec di Tavernelle, con l'obiettivo strategico di verificare la possibilità di un rilancio dell'azienda nel 2012, che possa poi portare ad un incremento dei volumi e quindi ad un recupero del maggior numero possibile di occupati. Attualmente, sono circa 90 i lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali. La decisione è stata presa ieri nel corso di un confronto tra azienda e sindacati nel quale l'amministratore delegato di Trafomec, Stefano Tombetti, pur confermando le criticità che avevano portato all'accordo dello scorso luglio con la netta riduzione della forza lavoro (dei 150 dipendenti attualmente solo 65 sono al lavoro), ha annunciato che il gruppo industriale sta valutando una riorganizzazione operativa in Europa che dovrebbe prevedere il mantenimento di due soli siti produttivi nel continente, uno nel Nord Europa e l'altro in Umbria, tra Tavernelle e Fabro. Tombetti ha dunque confermato che in questi sei mesi si è verificata all'interno di Trafomec Tavernelle la presenza di professionalità e competenze che possono consentire una reale crescita dei volumi tradizionali, anche su prodotti innovativi, condizione fondamentale per un rilancio dell'azienda e quindi per il rientro dei lavoratori attualmente in cassa integrazione. Oltre all'incontro con l'azienda si è svolta sempre ieri a Tavernelle anche una partecipatissima assemblea con i lavoratori, compresi quelli in cassa integrazione. In un clima caratterizzato naturalmente da forte preoccupazione e tensione, per una vertenza che resta drammatica e al momento con prospettive altamente incerte, gli operai hanno condiviso la linea tenuta dal sindacato e in modo particolare dalla Fiom Cgil. Si è deciso dunque di mantenere un confronto constante tra sindacato e lavoratori, improntato alla massima trasparenza, per aggiornare costantemente le maestranze sugli sviluppi della situazione. “Il sindacato si sta impegnando al massimo per tentare di mantenere la trattativa su una linea di ragionevolezza – spiega Simone Pampanelli della Fiom Cgil di Perugia – perché la nostra controparte sembra concentrata più su questioni di carattere giuridico e su cavilli di legge che non sul senso politico degli accordi fin qui intercorsi, tanto da impiegare sei ore di trattativa per una semplice richiesta di proroga della cassa integrazione in deroga. In ogni caso – conclude Pampanelli – i sindacati cercheranno di portare avanti un confronto improntato alla correttezza e alla trasparenza, prima di tutto nei confronti dei lavoratori”. Alla tempo stesso il sindacato fa appello alle istituzioni regionali affinché la cassa integrazione in deroga sia attivata nel minor tempo possibile.