Al futuro di una città o di un Paese servono idee che nascono dalla sintesi di generosità, impegno, ricchezza di idee e di esperienze. La crisi economica, e non solo, pone alla politica nuove domande e pretende risposte che non possono più derivare solo dai vecchi paradigmi di destra e sinistra. Sappiamo bene che in nome dei principi assoluti sono stati commessi crimini assurdi, mentre il sostenere la tesi della non esistenza dei principi consegna gli uomini a sofferenze inaspettate. E allora perché non tentare percorsi che partono dal principio della libertà, per poi arricchirsi di quello della solidarietà, del valore della differenza e della complessità? Forse è ingiusto rimarcare gli “errori” che l’attuale maggioranza avrebbe fatto nell’amministrare Foligno, senza ricordare il punto di partenza e senza avere un disegno aperto e propositivo di città. Non voglio sostenere che tutto sia stato perfetto: del resto la frattura partecipativa dei cittadini alle recenti consultazioni elettorali ci pone riflessioni inderogabili. Il Partito Democratico, che rappresento, si sente impegnato nel cercare le migliori soluzioni per costruire un progetto di comunità che parta dalle difficoltà di chi si trova a vivere le esperienze della disoccupazione, della disabilità, della sofferenza e della solitudine. Le premesse per costruire insieme a tutti una città migliore ricordo però sono già insite in molte delle scelte realizzate dall’attuale coalizione. La città del futuro che si sente invocare è già nell’idea di presente. Le nuove pavimentazioni ci consegnano una città non solo più bella, ma più dinamica e attrattiva. I recenti eventi ci hanno e ci fanno viver in una città ricca di relazioni, viva di arte, spettacoli e mostre. Molte vie le vediamo abitate nelle ore serali da giovani e meno giovani che si incontrano e respirano voglia di fare. Ed è proprio questa voglia di fare che deve essere protagonista nella nuova fase amministrativa che si aprirà nel prossimo anno, e la voglia di fare va oltre ai cartelli che abbiamo fino ad ora conosciuto, va oltre alle dinamiche generazionali, va oltre i generi e le vecchie idee di cittadinanza. La voglia di fare riscopre quella voglia e quell’impegno che Foligno ha conosciuto dopo la guerra e dopo gli eventi del terremoto. La voglia di fare riscopre antiche solidarietà e scopre nuovi percorsi di integrazione.
Ripartire dal confronto con i cittadini per costruire una città migliore: la posizione del Partito Democratico
Ven, 28/06/2013 - 17:17