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A casa gli autisti della Croce Rossa di Perugia: “una Pasqua amara per 17 dipendenti precari”

Redazione

A casa gli autisti della Croce Rossa di Perugia: “una Pasqua amara per 17 dipendenti precari”

Mar, 02/04/2013 - 14:26

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Avevano organizzato un presidio durato più di dieci giorni in Piazza Italia, a Perugia, di fronte la sede della Regione Umbria, tra maggio e giugno dello scorso anno: le lavoratrici e i lavoratori umbri del trasporto sanitario di emergenza della Croce Rossa di Perugia avevano protestato per il riordino del servizio di conduzione ambulanze. Lo hanno fatto fino a sabato scorso, il giorno prima di Pasqua. Una dura sconfitta è stata però inferta alla loro lunga battaglia: in 17 sono ora tutti disoccupati, nonostante gli sforzi e l'impegno a mantenere in piedi un servizio offerto ai cittadini e alla sanità umbra. Tante le tavole rotonde e gli incontri con le istituzioni per cercare di salvare il salvabile: eppure ad ora nulla di fatto. Sabato è infatti scaduto il contratto per i 17 dipendenti della Croce Rossa: alle 20 il loro ultimo turno. Da ieri invece il servizio è passato nelle mani della cooperativa sociale Italy Emergenza di Città di Castello, a cui era stata affidata la gara d'appalto. “Una gara persa in partenza dalla Croce Rossa” ci dice al telefono Fabio Stivala della Cgil: anche il ricorso al Tar non aveva sortito alcun effetto. Oggi ci sarà l'ultimo incontro presso il comitato nazionale di Roma per cercare di non lasciare per strada i 17 lavoratori, nonostante lo stesso Fabio Stivala si sia detto poco fiducioso a riguardo. Di seguito pubblichiamo la sua lettera indirizzata alle istituzioni coinvolte in questi mesi nella faccenda: un pensiero amaro che vuole riassumere le fasi della vicenda lavorativa dei dipendenti precari della Croce Rossa.

La lettera – “Una Pasqua amara per noi 17 dipendenti precari della Croce Rossa di Perugia: infatti da oggi siamo disoccupati, dopo 7, 8, 10 anni di onorato servizio a disposizione dei cittadini meno fortunati, tutti a casa in un silenzio “assordante”.
E' assurdo dopo tutto quello che sta succedendo in Italia a causa della crisi, imprese che chiudono per mancanza di commesse, commercianti che abbassano serrande, con la conseguente perdita di posti di lavoro, noi veniamo lasciati a casa pur avendone tantissimo.
Dopo tanti anni di lotta noi usciamo a testa alta, abbiamo presidiato, occupato, manifestato, ma abbiamo sempre garantito il servizio: mai nessun paziente è rimasto a casa in questi anni ci hanno sfiancato, stancato, distrutti moralmente, ma non ci hanno battuti.
Chi esce perdente da questa battaglia è la Croce Rossa, dove ha perso tutti i servizi e altri se ne perderanno. Del fiore all’occhiello non rimarrà neanche lo stelo.
Un altro soggetto che esce sconfitto è la politica umbra: mi ricordo a maggio 2012, quando durante i 15 giorni di presidio davanti alla Regione Umbria, parecchi politici sia di maggioranza sia di opposizione, con un panino ed un bicchiere di vino da noi offerto, con una pacca sulla spalla ringraziavano e ci dicevano non vi lasceremo soli.
Siamo stati invece letteralmente abbandonati da tutti: ora va di moda il servizio al ribasso, non più il servizio di qualità. Non posso crederci che non sia stato possibile sistemare 17 persone nell’ambito di tutta la Regione Umbria (forse noi saremo la causa di un dissesto finanziario nelle casse della Regione).
Non importa: siamo abituati a cadere e rialzarci più forti di prima.
Però volevo fare gli auguri a tutti questi personaggi e alle loro famiglie di una serena Pasqua. La nostra lo sarà un pò meno: ma quando domenica aprirete le uova con i vostri figli pensate che io non potrò farlo. Grazie a tutti”.

Alessia Chiriatti

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