Il capogruppo della Lega nord a Palazzo Cesaroni, Gianluca Cirignoni, ha presentato una interrogazione scritta con cui chiede alla Giunta regionale di spiegare i motivi che hanno portato ad un “grave ritardo di oltre 3 anni nella realizzazione di un opera dal costo di quasi 4 milioni di euro”.
Cirignoni auspica inoltre che “le Amministrazioni competenti si facciano carico di verificare il rispetto del capitolato di appalto e la qualità dei lavori del potabilizzatore, affinché quest'opera non necessiti poi di ulteriori spese pubbliche per riparazioni o adeguamenti”.
“Spiegare come si è sviluppata nel corso degli anni la vicenda del potabilizzatore in corso di costruzione nel comune di Citerna, e le motivazioni alla base del grave ritardo di oltre 3 anni nella realizzazione di un opera dal costo di quasi 4 milioni di euro, che recentemente è stata oggetto, a quanto è dato sapere, di un ulteriore finanziamento di 350mila euro da parte degli Ati 1e 2”. Lo chiede, con una interrogazione a risposta scritta alla Giunta regionale, il capogruppo della Lega nord a Palazzo Cesaroni, Gianluca Cirignoni.
Il consigliere regionale di opposizione spiega che “quest'opera incompiuta si inserisce nel triste contesto delle infrastrutture realizzate per garantire un servizio idrico efficiente ai cittadini, quali la diga di Montedoglio miseramente crollata in parte al primo collaudo, e il sistema di condotte per l'adduzione ad uso irriguo dell'acqua di Montedoglio, costate milioni di euro e guastatesi oltre 60 volte dopo la consegna avvenuta ai primi anni duemila, con costi di riparazione sostenuti dalla Regione e quindi dai cittadini”.
“Rimaniamo in attesa di conoscere per iscritto – continua Cirignoni – le motivazioni alla base del ritardo nella realizzazione e consegna del potabilizzatore, grazie al quale potrebbe essere addotta nei comuni di Citerna e San Giustino acqua migliore: con valori dei nitrati disciolti in linea con i valori medi degli acquedotti umbri e, per quanto riguarda le mense delle scuole primarie, con i parametri stabiliti dal ministero della salute per le acque minerali destinate all'infanzia. Auspico – conclude – che le Amministrazioni pubbliche competenti si facciano carico di verificare il rispetto del capitolato di appalto e la qualità dei lavori del potabilizzatore affinché quest'opera, oltre che essere consegnata con grave ritardo, non necessiti poi di ulteriori spese pubbliche per riparazioni o adeguamenti”.
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