Sei anni fa se ne andava alla chetichella una della figure più poliedriche degli ultimi 30 anni della vita politica, sociale, artistica e imprenditoriale di Spoleto, Leopoldo Corinti. Nella sua pur breve vita (aveva 52 anni il giorno in cui fu ritrovato senza vita, il 21 gennaio 2006, a causa di un infarto), Poldo per gli amici, non si era fatto mancare mai nulla compreso il fatto di essere stato il più giovane sindaco umbro e forse d’Italia, governando la città del Festival dal 1982 al 1985.
Per Spoleto aveva fatto tutto quanto si poteva per dare forza alla fortunatissima frase di “Città che vive tutto l’anno”, anche se ancora oggi è aperta una simpatica diatriba su chi realmente inventò il claim in questione. Poldo, era un grande amante di viaggi ed era orgogliosissimo di sfoggiare in ogni dove il suo passaporto diplomatico. Per questa passione si trasformò in imprenditore e divenne anche uno dei pionieri del settore delle agenzie di viaggio in Umbria con un altro personaggio storico del mondo dei viaggi, Giorgio Svolacchia. Amava senza limiti la musica e per quella si fece anche promoter organizzando memorabili concerti come quello di Renato Zero nel 1984 in piazza Duomo, ma anche di altri artisti come De Andrè e Bennato. Per non citare l’impresa quale ristoratore in quel della Torre dell’Olio con il Gulliver. E la passione per la pittura o quella di collezionista di scatole di fiammiferi. L’ultima sua impresa, sempre visionaria ma proiettata al futuro, di cui sapeva sempre anticipare i tempi, è stata la creazione nel 2001 con il nostro direttore responsabile di una delle primissime testate di stampa online umbre, quando ancora giornali blasonati nazionali snobbavano il genere pensando fosse una cosa per smanettoni dei pc. Sappiamo tutti poi come è andata a finire.
Ieri sera, alcuni degli amici di una vita e tutti coloro che hanno vissuto con lui periodi esaltanti delle sue imprese intellettuali, hanno deciso di riunirsi in suo onore, dando luogo a quello che era il mezzo preferito di Corinti per restare a contatto con le informazioni e con il mondo: una cena, con menù rigorosamente alla Poldo. Chi lo conosceva bene sa che era un amante del cibo che andava preferibilmente consumato “con le mani…”, come l’amata mortadella, rigorosamente tagliata grossa.
Una ventina di amici storici – guidati dalla pattuglia degli organizzatori, l’architetto Giuliano Macchia in testa, Giorgio Bartolomucci e Alberto “Pimbellino” Massarini – ieri sera si è ritrovata nei locali dell’Osteria di Filippo “U Mattu” a consumare capocollo, pecorino e ricotta, polenta con il sugo di carne, agnello, fegatelli, “grasso e magro”, salsicce e verdura ripassata in padella e per finire Crescionda. Sedevano a tavola Giacomo Materazzo, Giuseppe Barbaro “U Segretario”, Toni Profili, Marina Morelli, Giancarlo Tulipani, Michele Guglielmi, Alessandro Casali, Remo Gentili, Vittorio Faustini, Mauro Del Frate, Erminio Cornacchini, Carlo Ceraso, Leonardo Perini e Carlo Vantaggioli. Assenti giustificati Giampaolo Emili , Ugo Laudicina e Fausto Fioretti.
Mancava anche qualche grande amico di sempre, causa una iniziativa partita in sordina ma che, come ha evidenziato Macchia, è destinata a ripetersi e a far ritrovare quanti sono stati vicini sinceramente, lealmente a Poldo.
Non c’era sui tavoli apparecchiati la mortadella, ma l’assenza era voluta perché proprio nel corso della serata, per onorare Poldo alla sua maniera, è stato assegnato un premio prestigioso, alla 1^ edizione, il “Poldino Rosa”. “Questo è un riconoscimento raro quanto il Gronchi rosa – ha detto Giorgio Bartolomucci -, se ne fa uno solo l’anno, opera d’artista. Il rosa è stato scelto perché è il colore che meglio di ogni altro ci ricorda l’animo di Poldo”. Il premio è un uovo di struzzo pitturato di rosa con tanto di grana ovviamente raffigurante una mortadella, della grandezza di quelle mortadelline che si comprano negli aeroporti e di cui Poldo faceva incetta per sfamarsi durante il volo, poiché odiava il cibo del catering.
Ad insindacabile giudizio di una Giuria, che rimarrà ovviamente segreta nei secoli dei secoli, il Poldino Rosa – 1ma edizione è stato assegnato ad Alessandro Casali, spoletino talentuoso e organizzatore di eventi prestigiosi nazionali ed internazionali (Mille Miglia, Vini nel Mondo, etc.). “In 25 anni di carriera ho ricevuto diversi premi – ha detto Casali – ma questo è il più bello di tutti, quello che mi emoziona di più”. Molti gli interventi dei presenti per ricordare ognuno episodi vissuti in cui Poldo dispensava massime di vita o ne combinava qualcuna delle sue che lasciava un segno memorabile ai posteri. Inutile qui citarne qualcuna ad esempio. Questi episodi, le avventure avute o la memoria di attimi, rimarranno sempre impressi in chi gli ha voluto bene in un modo o nell’altro. Da ieri sera, è l’augurio di tutti, ci sarà sempre una cena per ricordale e raccontarsele tirando tardi davanti ad un menù alla “Poldo”.
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