Luca Biribanti
Aggiornamento ore 21.30 – Per fronte all'emergenza degli sfollati sono stati aperti 3 centri di accoglienza dalle 19.00 di questa sera. La scuola elementare di Orvieto, la scuola elementare Ciconia e la sede della Caritas di Orvieto sono i locali messi a disposizione delle centinaia di persone che hanno perso momentaneamente la casa. Nel frattempo la politica comincia a muoversi e il consigliere regionale del PD, Giuliano Galanello, ha chiesto alla giunta di attivare lo stato di calamità naturale: “La rendicontazione dei danni non è stata ancora avviata ha detto il consigliere – ma la situazione appare fin da subito meritevole di una dichiarazione di stato di calamità naturale. La città di Orvieto è isolata sia rispetto al casello autostradale che nella viabilità diretta ad Orvieto Scalo. Lo stesso ospedale – aggiunge – è al momento non raggiungibile per la piena all'altezza del ponte dell'Adunata. Sono diverse le attività commerciali, turistiche e industriali allagate in alcune zone pianeggianti”.
Sulla catastrofe è intervenuta anche la Confartigianato di Orvieto che polemizza su quanto accaduto. Attraverso una nota l'associazione degli artigiani afferma che: “l'esondazione del Fiume Paglia, avvenuta questa mattina nell'Orvietano, e lo affermiamo senza esitazioni: questa è una catastrofe annunciata! Troppe volte, infatti, sono state lanciate grida di allarme rimaste inascoltate.
Noi stessi siamo intervenuti in tante occasioni, nelle sedi istituzionali così come sulla stampa. Esattamente un anno fa ricordavamo che, essendo trascorso un anno dall'ultima esondazione e nonostante le continue sollecitazioni da parte della nostra Sezione di Confindustria Orvieto, poco o nulla era stato fatto per ridurre il rischio idraulico. Da allora nulla è cambiato.
Il nostro Presidente, in quell'occasione, esprimeva forte preoccupazione per la situazione, poiché è risaputo che il Paglia non è munito di adeguati argini e ciò comporta, come i fatti hanno dimostrato ancora una volta, un elevato rischio di esondazioni. Parole inascoltate, purtroppo.
Questa volta però le conseguenze per le abitazioni e per gli insediamenti produttivi appaiono di proporzioni gigantesche. La mancata messa in sicurezza del fiume ha provocato danni enormi che sono certamente di gran lunga superiori agli investimenti per i lavori che si sarebbero dovuti fare. Peraltro, non sono state fatte nemmeno le operazioni di manutenzione a basso costo come sarebbe stata la ripulitura del letto del fiume.
L'eccezionalità delle piogge che si sono abbattute sulla zona di Orvieto, però, non deve nascondere le colpe per quanto si doveva fare e non è stato fatto. Le autorità competenti debbono essere chiamate a dare risposta dei mancati interventi. I loro responsabili non possono invocare le solite difficoltà d'individuazione dei ruoli e le note lungaggini burocratiche per giustificare le loro omissioni.
Ci giungono in queste ore continue segnalazioni da parte delle imprese di situazioni al limite del collasso. Si rischia seriamente di vedere cessare parecchie aziende, già prostrate dalla situazione di crisi e ora sommerse dalle acque del Paglia. Non si ha ancora una stima dei danni, ma è già chiaro che saranno nell'ordine di molte centinaia di migliaia di euro, forse alcuni milioni.
Se non ci sarà una presa di coscienza immediata della gravità dei fatti, con risposte adeguate da parte delle Istituzioni e del sistema bancario, per molti imprenditori l'unica scelta sarà quella di chiudere i battenti.
Questo, però, non è un appello, come lo furono quelli inascoltati che abbiamo fatto per i pericoli di esondazioni: si tratta invece della mera constatazione del disastro che abbiamo dinanzi agli occhi.
Lo diciamo con il senso pesante di oppressione che questa sciagura ci induce, ma senza disperazione, poiché sapremo, come sempre, ritrovare le forze e fare la nostra parte, aiutando i colleghi più sfortunati a rimettersi in piedi. Lo faremo, pur sapendo che stavolta, se resteremo soli, ciò non sarà sufficiente e non servirà a molto.”
Aggiornamento ore 14.00 – Oltre a quello ferroviario, anche quello su strada, sta subendo grandi disagi. L'Anas comunica che provvisoriamente è stata chiusa la strada statale 205 Amerina, in entrambe le direzioni, da Baschi Scalo al casello di Orvieto dell'autostrada A1 (dal km 47 al km 52), in provincia di Terni.
Aggiornamento ore 13.30 – In questi minuti la situazione sta lievemente migliorando, i Vigili del Fuoco, impegnati con tutte le forze della regione sul posto, stanno monitorando il fiume Paglia che sembra si stia ritirando. Centinaia di persone evacuate dalle proprie abitazioni e decine gli interventi dei Vigili del Fuoco per portare in salvo le persone più a rischio, come anziani e disabili. Si registra qualche lieve ferito che a fatica è stato trasportato all'ospedale cittadino Santa Maria della Stella che al momento risulta isolato. Con un'ordinanza il sindaco ha deciso la chiusura della scuole.
Aggiornamento ore 13.00 – Una delle oasi naturalistiche più importanti del centro Italia è stata spazzata via dall'alluvione che ha sommerso Orvieto. Circa 4 metri di acqua hanno sepolto quello che era considerato il paradiso per alcuni animali, in particolare di alcune specie protette di uccelli migratori. Tutte le strutture dell'oasi sono state spazzate via dalla violenta onda di acqua e fango che ha lasciato dietro di sè danni irreparabili da un punto di vista naturalistico.
Aggiornamento ore 11.30 – Quasi 200 mm di pioggia hanno colpito l'area dell'orvietano nelle ultime 30 ore, mettendo in ginocchio la città umbra che non era preparata a far fronte a una tale emergenza. Il fiume Paglia ha straripato con una potenza “inaudita” come l'ha definita il commissario Calderini. “La situazione è molto grave – ha aggiunto – stiamo cercando di porre fine all'emergenza con tutti i mezzi a nostra disposizione. I cittadini devono collaborare con le forze dell'ordine. Chi può rimanga a casa, gli altri non si avventurino a curiosare in giro”. Le strade sono completamente allagate, tanto che si è chiuso il Ponte dell'Adunanza e altre arterie di collegamento tra Ciconia, Allerona, Baschi, Todi e Orvieto.
Aggiornamento ore 11.00 – Anche la circolazione ferroviaria è fortmente perturbata sulla linea convenzionale Orte – Chiusi. L’intensità delle precipitazioni di questa notte ha provocato l’allagamento dei binari in prossimità della stazione di Fabro. Inoltre, dalle 6.30 di stamani, per uno smottamento che ha interessato un traliccio di sostegno della linea di alimentazione elettrica dei treni,la circolazione tra Orvieto ed Allerona avviene su un unico binario.
Le squadre di emergenza di Rete Ferroviaria Italiana sono sul posto per ripristinare le normali condizioni d circolazione in sicurezza della linea. Al momento sono 7 i treni coinvolti: 2 cancellati e 5 che hanno registrato ritardi fino a 30 minuti.
Aggiornamento ore 10.40 – Continua il reportage di foto amatoriali scattate dagli abitanti di Orvieto. Quella che si può osservare all'interno della gallery è sempre un'immagine prelevata da facebook e ritrae il parcheggio funicolare di Orvieto.
Aggiornamento ore 10.15 – Quella che vedete è una foto scattata pochi secondi fa da un utente Facebook e condivisa sul social come testimonianza diretta dell'alluvione. Si tratta dell'area vicina al caello dell'A1 di Orvieto. L'immagine racconta da sè la gravità della situazione e lo spaventoso livello raggiunto dall'acqua che ha letteralmente sommerso edifici e strade. Conitnua senza sosta il lavoro dei Vigili del Fuoco che stanno cercando di rendere praticabili i passaggi e soprattutto portare in salvo persone, animali e cose.
Il nubifragio che ha colpito la provincia di Terni nella giornata di ieri è stato particolarmente violento nell'area dell'orvietano. Nella zona compresa tra Allerona Baschi e Orvieto il fiume Paglia ha esondato, inondando per centinaia di metri le aree limitrofe. Proprio in questi minuti sono all'opera i Vigili del Fuoco di Terni, Amelia e Orvieto che stanno impiegando tutti i mezzi disponibili per risolvere una situazione che sembra molto delicata. Impegnati tutti i mezzi anfibi a disposizione dei vigili e tutto il personale specializzato nelle operazioni fluviali. La gravità della situazione ha fatto alzare in volo anche 2 elicotteri partiti da Ciampino per soccorrere alcuni cittadini rimasti 'ostaggio' delle acque; molti si erano rifugiati sopra i tetti, alcuni erano saliti addirittura su alberi per sfuggire alla mareggiata di acqua e fango che ha sommerso l'area. Nel frattempo stanno arrivando altri mezzi dai comandi dell'Umbria per dar man forte ai colleghi ternani, viste le proporzioni dell'esondazione.
Ulteriori aggiornamenti in giornata.
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