Nel giorno della commemorazione della strage che si verificò un anno fa alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno il presidente della Camera dei Deputati – tra i primi allora ad accorrere sul luogo dell'esplosione – ha scritto una lettera al sindaco Paolo Pacifici. La missiva di Fausto Bertinotti verrà letta nel pomeriggio durante il consiglio comunale aperto che si svolgerà alla Cupola Geodetica (ore 15.30) e che vedrà la presenza tra gli altri del ministro del Lavoro Cesare Damiano, della governatrice dell'Umbria Lorenzetti e di una delle quattro donne che nel rogo alla Umbria Olii persero il marito: Fiorella Coletti.
Di seguito la lettera del presidente Bertinotti.
“Sono lieto di unirmi a Lei, caro Sindaco, ed a tutti i presenti nel ricordo commosso dei quattro operai che, il 25 novembre del 2006, persero la vita a seguito del tragico incidente occorso presso lo stabilimento della Umbria Olii. Il tragico e sconcertante numero di infortuni sul lavoro, che ha assunto proporzioni paragonabili ad un vero bollettino di guerra, giustifica la connotazione del fenomeno della sicurezza sul lavoro come uno dei problemi piú drammatici del Paese e, al tempo stesso, come una grande questione sociale da porre al centro di un progetto di riqualificazione della società civile. Ció impone alla politica ed alle Istituzioni, innanzitutto, di dare risposte concrete alla richiesta di cambiamento radicale che sale dal mondo del lavoro e che presuppone non soltanto controlli piú efficaci ma anche il superamento di un preoccupante e radicato dato culturale per il quale il profitto conta piú della vita umana. È proprio nel solco di una forte e decisa volontà di cambiamento, auspicata e sollecitata con forza dal Presidente della Repubblica, che si inseriscono la grande inchiesta sul lavoro in Italia promossa dalle Presidenze della Camera dei deputati, del Senato della Repubblica e del Cnel, e la legge approvata dal Parlamento nello scorso mese di agosto, che reca misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega il Governo al riassetto e alla riforma di questa materia. Tanto si è fatto, ma tanto resta ancora da fare, a cominciare da un impegno piú sistematico dei mezzi di informazione su questi temi e dalla valorizzazione delle rappresentanze dei lavoratori in tema di sicurezza, cui occorre dar voce e strumenti in modo che possano diventare un osservatorio privilegiato di indagine e di denuncia di una situazione ormai divenuta inammissibile. È una strada sulla quale istituzioni e cittadini devono procedere insieme, perché soltanto attraverso la partecipazione tra politica e società civile si potrà estirpare questa piaga sociale e restituire al lavoro il valore fondante ad esso attribuito dalla nostra Costituzione repubblicana. Nell'esprimere il mio piú vivo apprezzamento per questa iniziativa, invio a Lei ed a tutti i presenti i miei piú calorosi saluti.”