di Claudio Bianchini
FOLIGNO – Ci aveva già pensato ‘Beatrice’ – la salvifica perturbazione di fine agosto – a spazzare via definitivamente l’estenuante ‘emergenza calore’. Ora, tutto è tornato decisamente nella norma. A confermarlo anche Sandro Laureti, direttore sanitario dell’ospedale San Giovanni Battista di Foligno. I vari Caronte, Scipione e Lucifero sono definitivamente alle spalle, ma il loro passaggio non è stato certo indenne: si sono lasciati dietro una lunga scia di disagi e problematiche. Mai come quest’anno infatti, le strutture sanitarie sono state prese d’assalto: il sole e l’afa hanno picchiato davvero duro al ‘centro del mondo’ e la popolazione è stata spesso costretta a rivolgersi al Pronto Soccorso o – nel peggiore dei casi – a ricorrere all’intervento delle ambulanze. I folignati hanno seriamente accusato l’ondata di calore, basti pensare è stato registrato un incremento di 150 utenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un boom in cui ad essere colpiti sono stati soprattutto gli anziani, in particolar modo la fascia d’età compresa tra gli 80 ed i 90 anni, con punte massime fatte registrate nel corso del pomeriggio. “Ci sono state delle giornate di massima allerta – fa sapere il dottor Laureti – col Pronto Soccorso totalmente pieno ed i posti invasi da gente colpita dal caldo. Situazioni di allerta che ci hanno messo a dura prova, ma che abbiamo affrontato secondo i piani già previsti, senza problemi nè per i pazienti né per la normale attività sanitaria”. La colonnina di mercurio continuava a salire e di pari passo anche l’allerta, sino all’inevitabile ‘allarme rosso’. “Nelle giornate più a rischio abbiamo riaperto in via straordinaria alcuni reparti – spiega il direttore sanitario – una misura necessaria per poter garantire un posto letto a tutti coloro che hanno avuto bisogno di essere ricoverati. Durante l’estate infatti l’attività di alcuni settori viene ridotta, specialmente di quelli legati a ricoveri programmati, e questo ci ha permesso di garantire a tutti la massima efficienza”. Le campagne d’informazione e sensibilizzazione, nonché i vari piani ‘ad hoc’ messi in campo sul territorio da enti locali, associazioni di assistenza e volontariato, hanno contribuito a tenere sotto controllo l’intera situazione, limitandone al massimo i disagi. Ormai l’emergenza è finita, e tutto dovrebbe rientrare nella norma, specialmente le temperature.
